Procura nazionale del lavoro: ANMIL ascoltata in Senato sul disegno di legge n.2052

Roma, 19 ottobre 2021 – Questa mattina la Vicepresidente Nazionale ANMIL Debora Spagnuolo e l’Avv. Alessandra Guarini, Legale ANMIL e componente della Commissione Affari Legali, sono state ascoltate in audizione in Senato sul disegno di legge n. 2052, che mira a istituire una Procura Nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, all’esame delle Commissioni riunite Giustizia e Lavoro.
In apertura dei lavori è intervenuto il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, che ha evidenziato gli aspetti positivi del progetto di legge, tra i quali quello di garantire uniformità e omogeneità alle linee investigative su tutto il territorio nazionale, così da ricercare anche una giustizia uguale per tutti. Non è ammissibile, secondo l’ex magistrato, che il risultato di due procedimenti su reati analoghi sia condizionato da come sono state condotte le indagini, dalla qualità delle perizie e dalle risorse a disposizione delle procure. La Procura Nazionale dovrebbe poter ovviare a queste criticità, assicurando lo stesso livello di approfondimento e specializzazione su tutto il territorio. “Negli ultimi 14 anni ci sono stati circa 15.000 morti sul lavoro e 10 milioni di infortuni, ai quali non corrisponde un numero di sentenze proporzionato – osserva Giordano – è evidente che ciò dipende dal diverso operato delle procure”. Ancora, secondo Giordano, sarà necessario creare uniformità tra gli enti che si occupano di vigilanza, attualmente troppo variegati e non coordinati.
E’ stata subito dopo data la parola alla Vicepresidente Nazionale dell’ANMIL Debora Spagnuolo, vedova di una vittima del lavoro, che ha espresso il giudizio favorevole dell’ANMIL sul provvedimento. “Le storie delle famiglie delle vittime del lavoro sono accomunate da molte criticità, tra le quali sicuramente la lentezza dei processi – ha evidenziato – ci auguriamo che l’istituzione di una Procura Nazionale del Lavoro possa ovviare a questo grave problema, affinché sia garantita giustizia in tempi congrui”. La Vicepresidente Spagnuolo ha accennato anche alla riforma della Giustizia proposta dal Ministro Cartabia e alle preoccupazioni dell’ANMIL sulla nuova definizione di “vittima” in essa proposta, che finirebbe per escludere dai processi enti e Associazioni.
Subito dopo è intervenuta l’Avv. Alessandra Guarini, che ha condiviso alcune osservazioni sulla proposta di legge, sulla base dell’esperienza maturata da ANMIL come parte civile in numerosi procedimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. “Ci auguriamo che si possa arrivare a una magistratura esperta e soprattutto dinamica” ha dichiarato, suggerendo alcune modifiche al provvedimento. Tra queste, la possibilità che le indagini siano rivolte anche a identificare quelle pratiche aziendali volte al maggior profitto a discapito della sicurezza dei lavoratori e che sia possibile tenerne conto anche nella fase di irrogazione delle sanzioni: “Attualmente il giudice non può tenere conto del cosiddetto utile illecito, ossia quello ottenuto attraverso condotte contrarie alla legge, e può capitare che questo utile sia addirittura superiore al risarcimento riconosciuto alla vittima, tanto che la condotta illecita diventa per assurdo più conveniente”, ha osservato l’Avvocato Guarini. Nel disegno di legge, secondo l’ANMIL, dovrebbero poi essere inserite misure di coordinamento con le autorità straniere quando nelle indagini sono coinvolte multinazionali, per superare le difficoltà che spesso si riscontrano nelle rogatorie, e un riconoscimento del concetto di “incolumità pubblica”, secondo il quale la sicurezza sul lavoro deve riguardare la collettività intera.
Le audizioni sono proseguite con l’intervento di rappresentanti dell’Associazione In marcia e di CNA, dei Procuratori di Terni e Avellino, di rappresentanti dell’Associazione Il mondo che vorrei e del Prof. Michele Lepore, dell’Università LUMSA di Roma.