Roma, 17 novembre 2021 – La Ministra per le disabilità ne aveva annunciato l’imminente attivazione nell’incontro avuto qualche settimana fa con il Presidente Forni, là vicepresidente Spagnuolo e il coordinatore della Commissione ANMIL per le gravi disabilità Magini, ed è stata di parola: la Disability Card, che verrà effettivamente introdotta agli inizi del 2022, è diventata realtà è anche se rappresenterà solo un documento di “riconoscimento” della titolarità di alcuni diritti, è certamente un segnale che qualcosa sta cambiando nella burocrazia del Bel Paese nei confronti dei soggetti più svantaggiati.
Radio Anmil ha dedicato un’intera puntata alla nuova card, invitando Vincenzo Falabella (presidente Fish), Andrea Venuto (già delegato del sindaco di Roma all’Accessibilità Universale), Paolo Bruschi, Commissione Anmil Gravi Disabilità, Gianni del Vescovo, (Consigliere Anmil Latina), Silvana Zambonini (Commissione Amianto e Tumori professionali) a parlarne per capirne di più sul suo valore.
La Disability Card, per ottenere la quale ci si dotrà rivolgere all’Inps, è uno strumento importante innanzitutto per garantire i servizi in modo omogeneo in ogni territorio. Come ha sottolineato Falabella, sarà una sorta di livello essenziale delle prestazioni garantito a tutti e senza alcuna afflizione burocratica aggiuntiva. Inoltre la Card permetterà a ogni pubblica amministrazione e a ogni ente pubblico di “riempirla” di contenuti attraverso convenzioni ad hoc.
La sperimentazione fatta sul campo in diversi paesi europei ha dato buoni risultati. Andrea Venuto ha suggerito di applicare la DC ad alcuni servizi comunali come i trasporti o l’energia.
La DC è un documento di riconoscimento della disabilità e il suo utilizzo risulta particolarmente utile in quei casi di disabilità “invisibili” come la sordità. Silvana Zambonini che ne sa qualcosa e quando utilizza un parcheggio riservato viene spesso guardata male come fosse usurpatrice di un diritto non dovuto, ha messo in evidenza come si potrebbe introdurre una deroga, indipendentemente dal grado di disabilità: attualmente la DC prevede una percentuale dal 67% al 100% per alcune patologie di cui sono affetti gli ex-esposti Amianto che pure stentano ad avere dall’Inps un riconoscimento congruo della loro disabilità.
Di questa importante novità torneremo a parlare per capire quanto avrà successo, valutarne i reali benefici e magari contribuire a migliorarla, ma soprattutto vogliamo contribuire a diffondere la conoscenza di questa novità affinché possa essere largamente sperimentata in tempi rapidi.