Le celebrazioni del Primo Maggio a Lecco per omaggiare i caduti sul lavoro

Lecco, 6 maggio 2021 – Per il secondo anno di fila si è celebrato un Primo Maggio senza concerto e senza corteo a Lecco per rispettare le misure anti-contagio, presso Largo Caleotto per commemorare i caduti sul lavoro davanti al monumento a loro dedicato e sul quale è stata deposta una corona di alloro. 
“La pandemia e la successiva crisi economico-sociale che stiamo vivendo, e i cui effetti più impattanti sono ancora in divenire, hanno evidenziato ed esasperato quelle problematicità da tempo note nel tessuto lavorativo del Paese e colpito maggiormente quelle categorie che già facevano fatica – ha evidenziato il sindaco Mauro Gattinoni – Mi riferisco in particolare ai giovani, il cui ingresso nel mondo del lavoro viene costantemente rimandato, alle donne, ancora costrette troppo spesso a scegliere tra la maternità e la carriera e che in questa crisi hanno visto diminuire il proprio tasso di occupazione e aumentare l’impegno in casa; alle partite IVA, duramente colpite dalle chiusure e meno tutelate. La pandemia ha messo a nudo quelle disuguaglianze che già premevano sulla tenuta del nostro modello sociale”.
“Quando il coronavirus sarà cancellato dalla nostra quotidianità, o meglio quando la ricerca con i vaccini riuscirà ad attenuare la carica mortale del virus, dobbiamo necessariamente partire da queste certezze: lavoro, salute e sicurezza – ha sostenuto Gianfranco Longhi, Presidente ANMIL di Lecco e ha aggiunto – Già prima del Covid-19, sia il lavoro che la sicurezza dei lavoratori erano in una fase di profondo ripensamento: il lavoro come lo si conosceva nel secolo scorso non c’è più. Ci sono nuove forme e nuove tipologie di lavoro; il lavoro manuale, non diciamo che sta sparendo ma certamente si sta trasformando, ci vogliono nuove competenze, c’è il lavoro da casa o telelavoro; senz’altro ci saranno grandi novità, c’è tanto da fare. C’è tanto su cui ripensare. E su questo nuovo lavoro che verrà la sicurezza dovrà essere una componente primaria”. Longhi ha inoltre ricordato che nonostante sembri che i casi di infortunio sul lavoro siano in calo, togliendo ovviamente quelli causati dal coronavirus, bisogna tenere in considerazione che le ore lavorate nell’ultimo anno sono state drasticamente ridotte e ha affermato: “Non sarà certamente facile, forse sarà anche impossibile ma dobbiamo arrivare alla meta di infortuni zero. Lavoro, sicurezza e salute sono imprescindibili: la vita delle persone, la nostra vita deve passare da qui”.
Sono 3.204 le denunce di infortuni lavorativi del 2020, di cui 10 mortali, e 58 le denunce di malattia professionale, 1209 le denunce di infortuni per COVID di cui 4 mortali, come ha ricordato il Segretario Cisl Monza-Lecco, Mirko Scaccabarozzi, intervenuto in rappresentanza di tutte le organizzazioni sindacali, che ha inoltre sottolineato l’importanza di ripartire in totale sicurezza con la consapevolezza che “il lavoro e il vaccino sono l’unica terapia possibile capace di garantire un orizzonte di futuro migliore”.

 

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