Riconoscimento della malattia professionale da Covid

Roma, 26 maggio 2022 – Nella giornata del 18 maggio scorso, i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro in seno al Comitato consultivo UE per la sicurezza e la salute sul lavoro (ACSH) hanno raggiunto un accordo sulla necessità di riconoscere il contagio da Covid-19 come malattia professionale nei settori maggiormente esposti al rischio. Si tratta soprattutto dell’assistenza sanitaria e sociale, dell’assistenza domiciliare e, in un contesto pandemico, di quei settori in cui si verificano focolai con comprovato rischio di infezione.
Sulla base di questo accordo, la Commissione europea aggiornerà la sua raccomandazione sulle malattie professionali, allo scopo di promuovere il riconoscimento del contagio come malattia professionale da parte di tutti gli Stati membri, come ha già fatto l’Italia. Il riconoscimento e l’indennizzo delle malattie professionali rimangono infatti di competenza nazionale.
Come evidenzia EU-OSHA, la misura era già prospettata all’interno del Quadro strategico UE per la salute e la sicurezza sul lavoro 2021-2027, adottato dalla Commissione europea nel giugno 2021.
È importante evidenziare che la necessità di tale riconoscimento in tutti gli Stati UE è avvalorata dalla perdurante gravità della situazione epidemiologica. A partire dal 12 maggio 2022, infatti, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha classificato alcune sotto-linee di Omicron come “varianti preoccupanti”. Pertanto, il riconoscimento della malattia professionale garantirebbe il rafforzamento della protezione dei lavoratori in vista di possibili future ondate di Covid-19.