Roma, 1 luglio 2022 – Il Superbonus da motore dell’economia rischia di trasformarsi in una bomba sociale. Confartigianato stima che con i 5 miliardi di crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese, che non riescono a cedere alle banche, sono a rischio 47mila posti di lavoro. E lo stesso ministro del Lavoro Andrea Orlando spinge perché si trovi “un’uscita graduale e morbida da questo strumento”.
La tempesta sul Superbonus non accenna a placarsi, quindi. Stavolta è la Commissione banche a puntare il dito contro l’agevolazione più amata dagli italiani e più criticata dal Governo, avviando un’indagine sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi. Ed è proprio la cessione, praticamente bloccata da tutti gli istituti finanziari già gonfi di crediti, il problema principale che spinge lo stesso Governo ad una cauta apertura: con un emendamento al DL Aiuti propone di ampliare la platea delle cessioni, in modo che le banche possano spalmare su altri le decine di miliardi che hanno incamerato e riaprire così alle nuove pratiche. Resta, invece, la chiusura sulla proroga.
La Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha deciso di muoversi “a seguito di numerose segnalazioni ed esposti ricevuti”, e invierà alle 11 principali banche nazionali, più Cdp e Poste, un questionario che aiuterà a capire la reale situazione dei crediti da bonus edilizi. Le banche dovranno rispondere entro l’11 luglio, segnalando, ad esempio, il numero di richieste ricevute, annullate ed erogate nonché i tassi di sconto applicati e le tempistiche registrate.