Sostanze chimiche sul lavoro: i rischi per la fertilità

20 settembre 2022 – L’Inail ha pubblicato una scheda che contiene i principali agenti chimici utilizzati negli ambienti di lavoro che sono potenzialmente nocivi per la capacità riproduttiva dei lavoratori.
Nel contesto del c.d. “inverno demografico” che colpisce le popolazioni occidentali, l’Inail pubblica una informativa sugli agenti chimici pericolosi per la riproduzione umana (sostanze reprotossiche), elaborata dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale – Dimeila.
Si tratta di un tema al centro dell’azione legislativa europea. Di recente, infatti, è stata emanata la direttiva Ue 2022/431 che contiene misure di gestione più stringenti nel caso di esposizione dei lavoratori a queste sostanze. Inoltre, è da evidenziare che la normativa si concentra soprattutto sulla tutela delle donne in gravidanza, mentre poca attenzione ha riguardato la possibile esposizione dei lavoratori maschi.
A livello europeo, le sostanze riconosciute come pericolose per la riproduzione sono circa 150. Si tratta di sostanze impiegate in molteplici settori, dalla produzione di vernici e lacche ai prodotti per la pulizia, dalla fabbricazione di gomma e plastica e alle attività di estetica e cura della persona.
Dopo aver elencato le sostanze più diffuse negli ambienti di lavoro, la scheda si focalizza sulle misure di prevenzione. È infatti molto utile adottare piani di salute che tengano conto delle buone abitudini di vita e della conoscenza dei tempi di fertilità. Parallelamente, è necessario adottare azioni specifiche che eliminino o sostituiscano queste sostanze nei luoghi di lavoro. Solo nel caso in cui sia impossibile, il datore di lavoro deve coinvolgere il medico competente nella definizione di specifici protocolli di sorveglianza sanitaria

(Fonte: Inail, 20 settembre 2022)