Roma, 15 settembre 2021 – Sullo smartworking la pubblica amministrazione potrebbe introdurre alcuni cambiamenti significativi. E non è detto che siano in meglio. Dopo l’annuncio del Ministro Brunetta che ha indicato nell’abbassamento al 15% l’attuale quota di lavoratori che lavorano “da casa”, è in arrivo un documento dell’Aran. L’agenzia del lavoro pubblico parte innanzitutto da un presupposto: i lavoratori della pubblica amministrazione interessati al lavoro agile dovranno fare un accordo individuale scritto che preveda oltre alla vigenza, le modalità di svolgimento della prestazione fuori dalla sede abituale “con indicazione delle giornate di lavoro da svolgere in sede e di quelle da svolgere a distanza”. La bozza dell’Aran inviata ai sindacati dice che dovranno essere indicate nell’accordo anche le modalità di recesso, le fasce di operabilità, di contattabilità e di inoperabilità, i tempi di riposo e le modalità di esercizio del potere di controllo del datore di lavoro.
L’accordo individuale per il lavoro agile tra amministrazione e lavoratore impegnato in attività “da remoto” dovrà contenere “le modalità di esercizio del potere direttivo e di controllo del datore di lavoro sulla prestazione resa dal lavoratore all’esterno dei locali dell’amministrazione nel rispetto dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori” sugli impianti audiovisivi (controllo a distanza esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e previo accordo collettivo).
Nella nuova bozza vengono confermate le tre fasce orarie previste per la prestazione lavorativa (operatività, contattabilità e inoperabilità, fascia quest’ultima nel quale il lavoratore non può erogare nessuna prestazione). Nelle giornate di lavoro agile non si possono fare straordinari, trasferte, né lavoro disagiato. Per sopravvenute esigenze di sevizio il lavoratore può essere richiamato in sede, ma la comunicazione deve arrivare almeno il giorno prima.
Per accompagnare il percorso di introduzione e consolidamento del lavoro agile “saranno previste specifiche attività formative” che dovranno perseguire l’obiettivo di addestrare il personale all’utilizzo delle piattaforme di comunicazione e degli altri strumenti previsti per operare in modalità “smart”. L’amministrazione dovrà anche diffondere modelli organizzativi che rafforzino il lavoro in autonomia, l’empowerment, la delega decisionale, la collaborazione e la condivisione delle informazioni”.
Smartworking: linee per regolamentarlo nel pubblico

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