28 aprile 2022 – In occasione della Giornata mondiale sulla SSL, la confederazione sindacale europea ETUC ha lanciato l’allarme sulle possibili morti sul lavoro durante questo decennio.
Secondo ETUC, quasi 30.000 persone potrebbero perdere la vita sul lavoro nell’Unione europea, in assenza di un impulso decisivo alle azioni dedicate alla salute e sicurezza sul lavoro.
Rappresentando il quadro fenomenologico, nell’ultimo decennio il numero degli incidenti mortali sul lavoro in UE è diminuito lentamente. Tuttavia, nel 2019 è stato registrato un aumento dei decessi lavoro-correlati.
Secondo una proiezione elaborata sui dati ESAW (European statistics on accidents at work database), tra il 2020 e il 2029 potrebbero perdere la vita sul lavoro altre 27.041 persone in uno scenario immutato. Soltanto la volontà pubblica di investire nella sicurezza sul lavoro potrebbe portare all’obiettivo di “morti zero” entro il 2030. In particolare, ETUC chiede un’azione rafforzata negli ambiti della formazione, delle ispezioni e delle sanzioni. Un ulteriore dato preoccupante, in effetti, è riferito all’attività ispettiva che, nell’UE, conta mezzo milione di ispezioni in meno rispetto all’inizio dell’ultimo decennio. Altri versanti di intervento urgenti sono il contrasto ai tumori di origine professionale, che continuano a causare la morte di oltre 100.000 persone ogni anno, e la protezione dei lavoratori dai crescenti eventi meteorologici estremi cagionati dai cambianti climatici.
Sicurezza dei lavoratori: la denuncia ETUC
