Roma, 25 luglio 2022 – Presentata questa mattina alla Camera dei Deputati la Relazione annuale Inail 2021, il documento nel quale l’Istituto analizza il bilancio di infortuni e malattie professionali, nonché l’andamento delle proprie attività sui fronti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti.
L’evento è stato introdotto dal Vicepresidente della Camera Ettore Rosato, il quale ha auspicato che la sicurezza dei lavoratori diventi una priorità per tutti, investendo in prevenzione, certificando l’adozione di misure per tutelare la sicurezza dei lavoratori, combattendo il lavoro sommerso e lo sfruttamento.
La Relazione è stata quindi illustrata dal Presidente dell’Inail Franco Bettoni, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, del Vicepresidente dell’Inail Paolo Lazzara, dei consiglieri di amministrazione Teresa Armato, Cesare Damiano e Francesca Maione, del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy, del Direttore Generale Andrea Tardiola e della Presidente del Collegio dei sindaci, Daniela Carlà.
Per quanto attiene ai dati, la Relazione evidenzia che, al netto dei contagi da Covid-19 di origine professionale, gli infortuni “tradizionali” denunciati sono aumentati nel 2021 del 20% e i casi mortali di quasi il 10%.
Dunque poco più di 564mila denunce di infortuni sul lavoro, mentre quelle di infortuni con esito mortale sono state 1.361, oltre ad un aumento notevole delle denunce di malattia professionale rispetto al 2020. Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state poco più di 55mila, in crescita del 22,8% rispetto al 2020. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37,2% (il 5,6% è ancora in istruttoria). I lavoratori deceduti nel 2021 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 820, il 23,6% in meno rispetto al 2020, di cui 154 per silicosi/asbestosi.
“La ripresa delle attività produttive dopo la pandemia deve proseguire in accordo con l’esigenza primaria di garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro – ha detto Bettoni, citando il Capo dello Stato, che ha più volte richiamato la necessità di azzerare le morti sul lavoro sottolineando che – l’Inail è pronto a fare la sua parte, aumentando gli investimenti sulla sicurezza e avvalendosi dei progressi compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica”.
“Per l’Italia – ha aggiunto Bettoni – i fondi stanziati dall’Unione europea nell’ambito del programma Next Generation EU rappresentano un’occasione unica di sviluppo, investimenti e riforme. Si tratta, infatti, di un’opportunità imperdibile per rafforzare il processo di modernizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, per potenziare le infrastrutture e le filiere produttive, e per migliorare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando su formazione e cultura della prevenzione”.
“L’iniziativa più rilevante finalizzata all’obiettivo di garantire la centralità della sicurezza nella fase di ripresa indotta dal Pnrr – ha spiegato il presidente dell’Istituto – riguarda l’avvio di collaborazioni strutturate e permanenti con aziende o grandi gruppi industriali del Paese, impegnati nell’esecuzione dei singoli interventi previsti dal Piano. Le opere pubbliche che dovranno essere realizzate nel campo delle infrastrutture e dell’ammodernamento dei processi produttivi, verso le nuove frontiere energetiche, tecnologiche e di sostenibilità sociale, richiedono infatti di moltiplicare le azioni di prevenzione per un efficace contrasto del fenomeno infortunistico”.
Tra le iniziative più rilevanti di sostegno ai lavoratori Bettoni ha ricordato l’approvazione, lo scorso dicembre, del Regolamento per l’erogazione degli interventi per il recupero funzionale della persona, l’autonomia e il reinserimento nella vita di relazione, ulteriore passo avanti nel percorso intrapreso dall’Istituto per realizzare un modello sempre più evoluto ed efficace di presa in carico dei lavoratori infortunati con prestazioni qualitativamente elevate. Le importanti novità introdotte comprendono l’ampliamento della platea dei destinatari, che ora include anche gli infortunati nel periodo di inabilità temporanea assoluta e i familiari per gli interventi di sostegno alla consapevolezza, autostima e autonomia necessari a fronteggiare i problemi conseguenti all’infortunio, insieme a regole più favorevoli agli assistiti per il rinnovo dei dispositivi e per gli interventi di adeguamento e abbattimento delle barriere architettoniche.
Gli obiettivi strategici per il futuro indicati da Bettoni prevedono “il rafforzamento della funzione sociale dell’Istituto, nell’ottica di dare un sostegno efficace ai lavoratori infortunati e tecnopatici”. Tra le azioni cui sarà data priorità dall’Inail, rientra “l’eliminazione della franchigia, per garantire un indennizzo anche a chi ha subìto lesioni di grado inferiore al 6% e quella di proseguire il percorso già avviato per ampliare ulteriormente la platea destinataria della tutela assicurativa, attualmente composta da circa 21,2 milioni di lavoratori”.
“Stiamo anche lavorando per razionalizzare la tutela degli insegnanti e degli studenti delle scuole, infatti, oggi gli studenti hanno una tutela limitata solo a pochi e specifici rischi”.
“In una società in continua trasformazione – ha proseguito Bettoni – c’è bisogno di una formazione di qualità per tutti gli attori coinvolti, affinché il pilastro della sicurezza dei lavoratori rimanga sempre ben ancorato, pur adeguandosi ai cambiamenti del mondo del lavoro e tenendo in considerazione i diversi fattori che caratterizzano il nostro sistema economico e sociale, dalla molteplicità dei contratti all’utilizzo di nuove tecnologie, dai rischi psicosociali alla tutela dei lavoratori fragili. Occorre dunque il massimo sforzo per progettare nuove politiche di prevenzione, affinché si possano gestire i rischi, tradizionali ed emergenti, e contrastare con forza il fenomeno infortunistico, purtroppo ancora drammatico”.
“Sono certo che l’Inail si confermerà un’istituzione al passo con i tempi – ha concluso – in grado di rinnovare e rinvigorire la propria missione, incentrata sulla presa in carico di chi per il lavoro subisce eventi dannosi o addirittura perde la vita, anche attraverso la capacità di saper affrontare e gestire al meglio i cambiamenti epocali che stiamo vivendo, per stare sempre a fianco di lavoratori, imprese e cittadini”.
È quindi intervenuto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, per il quale “Il numero delle vittime di incidenti sul lavoro è inaccettabile”. “Il rischio – ha proseguito Orlando – si determina in modo più intenso nelle imprese più piccole e si combatte anche con le politiche industriali per la crescita dimensionale delle imprese”. Orlando ha sottolineato anche che “il rischio cresce dove il lavoro è più precario. Una riflessione molto seria sulla precarietà del lavoro è urgente – ha aggiunto Orlando – auspicando che nella prossima legislatura possa proseguire il confronto avviato su questi temi. “Penso che la sicurezza sia fortemente connessa al modello di competizione che un Paese sceglie. Non credo che il nostro possa permettersi di competere nel mondo semplicemente con una riduzione dei costi e in particolare con una riduzione del costo del lavoro” ha affermato il Ministro.
Relazione annuale INAIL: nel 2021 sono state ben 564mila denunce di infortuni e 1.361 morti sul lavoro
