Roma, 12 dicembre 2022. La Confederazione sindacale europea (ETUC) ha criticato aspramente la posizione del Consiglio sulla revisione della direttiva 2009/148/CE ‘sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro’, attualmente in discussione.
Nel settembre 2022, la Commissione europea aveva proposto di abbassare il limite di esposizione professionale a 1.000 fibre di amianto/m3, accogliendo la richiesta del Parlamento europeo e del sindacato ETUC. Diversamente, il Consiglio punta a fissare un limite più concessivo pari a 10.000 fibre di amianto/m3.
Il Consiglio si oppone anche ad una revisione più radicale della direttiva che, secondo ETUC, dovrebbe prevedere il divieto della pratica di sigillare o incapsulare l’amianto, oltre alla eliminazione del riferimento alla esposizione “sporadica e di debole intensità”.
Secondo la Confederazione, imporre regole più stringenti è fondamentale per affrontare i rischi di esposizione all’amianto di migliaia di lavoratori, soprattutto nel settore edile, acuiti dalla grande ondata di ristrutturazione degli edifici imposti dalla transizione verde. Un numero più elevato di lavoratori eseguirà lavori su tetti, impianti di riscaldamento, finestre e bagni, dove saranno potenzialmente esposti in maggior misura a materiali contaminati dall’amianto. È inoltre necessario rafforzare le regole sulla formazione relativa alla gestione dell’amianto per tutti i lavoratori e i professionisti potenzialmente esposti, come proposto dal Parlamento europeo.
Per approfondire si rinvia al comunicato stampa della Confederazione sindacale europea (Fonte: Confederazione sindacale europea ETUC, 9 dicembre 2022)