Processo Caterini: ANMIL ammessa come parte civile

Roma, 2 febbraio 2022 –  Presso il Tribunale Penale di Ascoli Piceno si è celebrata la prima udienza del processo relativo all’infortunio sul lavoro, verificatosi il 15 gennaio del 2018, che causò la morte del giovane operaio ventisettenne Gianluca Caterini, in conseguenza delle gravi ferite riportate dopo essere stato colpito da un pesante tubo che veniva movimentato in un cantiere a Castel di Lama, una frazione di Ascoli Piceno, nelle Marche.
Il Giudice ha ammesso oltre alla costituzione di parte civile della moglie anche quella dell’Anmil rappresentata ed assistita dall’Avv. Giuseppe Sorcinelli, rigettando così la richiesta di esclusione dell’Associazione formulata dal difensore dell’imputato.
Per l’incidente la Procura della Repubblica aveva avviato un’indagine per omicidio colposo, che ha portato a giudizio Mario Barbaro, allora responsabile del cantiere. In fase di udienza preliminare, invece, un altro imputato, il gruista che stava movimentando il tubo, ha patteggiato ad un anno e due mesi di reclusione. Chiamate in causa nel procedimento come responsabili civili anche le due aziende, alle quali erano riferibili i lavori, Sicilsaldo e Nuova Ghizzoni. E’ uscita dal procedimento, invece, la società di lavoro interinale, che aveva definito l’assunzione di Caterini.
Il Tribunale di Ascoli Piceno ha poi rinviato il processo, fissando una nuova udienza per l’11 luglio 2022, al fine di procedere con l’esame dei testimoni. Verranno chiamati a deporre altri operai, che erano nel cantiere quando si verificò l’incidente mortale, e i tecnici che effettuarono i sopralluoghi e le verifiche, per valutare la dinamica di quanto accaduto.

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