1 dicembre 2020 – Mentre al vertice Governo-Regioni si discute di allentamento delle restrizioni, il personale del Servizio Sanitario Nazionale richiama l’attenzione sul disastro dell’assistenza ai pazienti non Covid denunciando una voragine che non sarà riassorbita a meno che non si intervenga senza perdere altro tempo”. A lanciare l’allarme è la Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità).
“Chiediamo alle istituzioni l’immediato intervento di programmazione e riorganizzazione con piani operativi per recuperare le lunghe liste d’attesa dei pazienti non Covid: è a rischio il diritto alla salute sancito dalla Costituzione”, dice Giuseppe Carbone, segretario generale del sindacato Fials.
“Tutte le Regioni erano a conoscenza della previsione di una seconda ondata – attacca – e dovevano preparare piani operativi affinché i Servizi Sanitari Regionali non lasciassero indietro nessuno, come era già accaduto nella prima fase pandemica. Hanno avuto mesi per definire un piano e garantire l’assistenza a pazienti Covid e non Covid, ma non l’hanno fatto e ora ci troviamo in un’impennata della curva del contagio mentre da più parti assistiamo a chiusure e depotenziamenti di reparti e servizi ordinari, un film già visto”.
Carbone ricorda che con la pandemia c’è stato oltre il 40% dei ricoveri ospedalieri in meno rispetto al 2019 e la riduzione del 38% di prestazioni specialistiche ambulatoriali e oltre 1,5 milioni di screening oncologici in meno. “Tutto ciò avviene nonostante il ministro della Salute Speranza abbia stanziato circa 500 milioni di euro per il recupero delle prestazioni prenotate e poi rinviate. Una somma – spiega il sindacato – che ha l’obiettivo di recuperare le prestazioni non erogate e abbattere le liste di attesa”. Per accedere a tali risorse però le Regioni e le Province autonome dovevano presentare entro il 14 settembre 2020 a Ministero della salute e Mef un Piano Operativo Regionale con specifiche sui modelli organizzativi, i tempi di realizzazione e destinazione delle risorse.
Patologie No Covid: tagliati di quasi il 50% ricoveri e analisi
