“Tanti i giovani in attesa di occupazione regolare”

21 ottobre 2022 – Oggi, durante un incontro con i manager cristiani dell’Uniapac, il Santo Padre ha chiesto di dare la priorità ai “lavoratori che si trovano ai margini del mercato del lavoro, i lavoratori poco qualificati, i lavoratori a giornata, quelli del settore informale, i lavoratori migranti e rifugiati, quanti svolgono quello che si è soliti denominare ‘il lavoro delle tre dimensioni’: pericoloso, sporco e degradante, e l’elenco potrebbe andare avanti” . Papa Francesco ha ricordato come “durante il lockdown per la maggior parte della società, i lavoratori informali hanno assicurato la fornitura e la consegna dei beni necessari per la vita quotidiana e la cura dei nostri cari più fragili, e hanno mantenuto le attività economiche di base, nonostante l’interruzione di molte attività formali”. L’appello del Santo Padre è continuato chiedendo di accantonare “l’idea che l’inclusione dei poveri e degli emarginati possa essere soddisfatta dai nostri sforzi per fornire assistenza finanziaria e materiale. Come è scritto nella Laudato si’, ‘aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte alle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro. Difatti, la porta alla dignità di un uomo è il lavoro. Non basta portare il pane a casa, bisogna guadagnare il pane che porto a casa”. 
L’invito è quello di dare ascolto ai giovani che sono alla ricerca di lavoro “centinaia, migliaia, milioni e forse miliardi di giovani che lottano per accedere ai sistemi economici formali, o anche solo per avere accesso al loro primo lavoro retribuito dove mettere in pratica le conoscenze accademiche, le competenze acquisite, l’energia e l’entusiasmo”