Roma, 15 aprile 2021 – Il 23 aprile p.v. si terrà dinanzi al Tribunale di Forlì l’udienza preliminare, in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio da parte del sostituto procuratore Francesca Rago, per la morte dell’operaio 45enne Marino Iannelli, dipendente della Soilmec Spa, che ha perso la vita il 23 febbraio 2017 in un cantiere dove lavorava in Turchia, colpito da un cavo d’acciaio di una trivella mentre era intento a svolgere attività di controllo e manutenzione di un macchinario che si era bloccato.
Nello specifico, quattro sono le richieste di rinvio a giudizio della Procura che vedono coinvolti Stefano Cordella, Simone Trevisani, Stefano Trevisani e Riccardo Losappio, all’epoca dei fatti con incarichi vari alla Soilmec.
L’accusa nei loro confronti è omicidio colposo, per la mancata adozione di una serie di misure necessarie a garantire l’incolumità del lavoratore in quel frangente. La ditta, invece, è chiamata in causa per un illecito amministrativo da reato secondo il decreto legislativo n.230/2001.
Anche in questo procedimento l’Anmil è pronta a costituirsi parte civile in un processo penale a tutela delle vittime degli incidenti sul lavoro e delle loro famiglie con l’intento di perseguire, anche in sede giudiziaria, l’obiettivo di aumentare la prevenzione degli infortuni attraverso la condanna dei responsabili di gravi violazioni nel sistema di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Operaio Soilmec deceduto: ANMIL si costituisce in giudizio a cura dell’Ufficio Servizi Istituzionali e Legali ANMIL

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