25 novembre 2022 – Nella cornice del Summit HSE, del quale ANMIL è componente, svoltosi ieri al 22° Salone della Salute e Sicurezza sul lavoro “Ambiente Lavoro” di Bologna (clicca qui per maggiori info), il neo eletto Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati Walter Rizzetto ha incontrato le associazioni e organizzazioni partner che si sono riunite per presentare a lui ed al Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon alcune proposte concrete ed immediatamente attuabili concretizzate in tre punti:
- Creazione di un tavolo di lavoro per identificare le semplificazioni agli obblighi cartacei e documentali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tenendo conto di quanto emerso presso le aziende e rilevato dai professionisti della salute e sicurezza sul lavoro e dai componenti di HSE Summit (quindi, “sul campo”) negli anni dal 2008 ad oggi. Va specificato che ciò che il tavolo sarebbe chiamato a semplificare è unicamente la parte burocratica e meramente documentale della normativa di salute e sicurezza sul lavoro, la quale comporta per le aziende e i suoi consulenti la necessità di impegnare il proprio tempo su adempimenti formali (ad esempio, comunicazioni e notifiche, che potrebbero in alcuni casi essere sostituite da autodichiarazioni, quando non addirittura eliminate) non potendolo utilizzare per la realizzazione di misure di prevenzione e protezione di tipo sostanziale (interventi di prevenzione efficace di infortuni sul lavoro e malattie professionale quali la migliore organizzazione dei ruoli in materia di salute e sicurezza, il miglioramento della sicurezza di luoghi di lavoro, attrezzature e DPI, la formazione, l’informazione, l’addestramento e la sorveglianza sanitaria).
- Previsione – diretta a contrastare l’odioso fenomeno dei corsi di formazione mai svolti o svolti in modo riduttivo – della necessità che gli attestati dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rechino un identificativo univoco, apposto dal soggetto formatore sotto la sua responsabilità e immodificabile, che permetta di risalire al tipo di corso, alla sua durata, ai registri dei presenti, ai test di verifica dell’apprendimento, al fascicolo formativo (contenente il progetto del corso, il quale evidenzi la coerenza con la valutazione dei rischi) e ai suoi contenuti e come tale verificabile agevolmente in sede di controllo, divenendo anche misura di semplificazione delle ispezioni. Tale innovazione prende le mosse dalle esperienze positive già realizzate con successo dalle associazioni facenti parte di HSE Summit, quali, ad esempio, i libretti formativi adottati volontariamente da AIESIL (sin dal 2014), AiFOS e Ambiente e Lavoro, le quali hanno consentito la piena tracciabilità delle attestazioni e una immediata ed agevole verifica della loro coerenza con le attività didattiche svolte. L’intervento, di immediata realizzazione, potrebbe essere solo il primo passo verso un sistema unico nazionale il quale – vista la perdurante mancanza di attuazione da parte delle Regioni dello strumento del libretto formativo del cittadino – potrebbe operare come oggi accade per i crediti E.C.M., consentendo in modo immediato di avere tutte le informazioni sul percorso didattico partendo dall’attestato e dal suo identificativo. La proposta è unicamente il primo esempio di analoghe misure che il tavolo di lavoro di HSE Summit sulla formazione è in grado di proporre alle Amministrazioni competenti. Tra di esse si ritiene opportuno sin da ora proporre che la formazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali comprenda la testimonianza di chi abbia subito un infortunio, particolarmente efficace (come la “scuola della testimonianza” ANMIL ha in concreto dimostrato) per far comprendere ai discenti cosa significhi la prevenzione e quali conseguenze può avere la sua mancata attuazione in azienda.
- Presentazione di una proposta di legge (che si allega) che introduca il credito di imposta per attività di promozione della salute e sicurezza sul lavoro, quale supporto alle aziende virtuose, che abbiano deciso di puntare sugli investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In questo modo si darebbe un segnale chiaro, anche economicamente tangibile, alle aziende e ai cittadini rispetto alla volontà del Governo e del Parlamento di promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
Nel corso dell’evento, l’On. Rizzetto ha dichiarato: “La prima proposta di legge che ho ripresentato in questa legislatura è per l’introduzione del diritto al lavoro volto alla sicurezza nelle scuole secondarie di secondo grado”. Rizzetto era già stato firmatario di una analoga proposta nella precedente legislatura, che si proponeva di favorire tra i giovani studenti la conoscenza delle norme che regolano il rapporto di lavoro, per contribuire a formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele connesse allo status di lavoratore. Tra questi insegnamenti particolare attenzione è dedicata alla cultura e alla consapevolezza del diritto del lavoratore ad avere un lavoro sicuro sotto i profili della salute, dell’igiene e del benessere, nella prospettiva della prevenzione e della gestione integrata dei rischi professionali. I giovani “sono i futuri lavoratori e serve formarli al rispetto della sicurezza negli ambienti lavorativi perché ne vale delle loro vite” ha affermato Rizzetto, aggiungendo che “Oggi abbiamo un impianto normativo che di fatto va a sanzionare, giustamente, ma dobbiamo cercare di fare un passo avanti e formare molto prima”.
Quanto al Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon, intervenuto da remoto all’evento del Summit HSE, ha sottolineato la piena condivisione delle proposte avanzate dai membri del Summit.