30 luglio ’19. Sono state 482, 13 in più rispetto al primo semestre del 2018, le denunce di infortuni mortali sul lavoro da gennaio a giugno. Lo rende noto l’Inail, aggiungendo che in totale le denunce di infortuni nel primo semestre sono state in tutto 323.831 (-0,2% rispetto al 2018) e che nello stesso periodo risultano in lieve aumento le patologie di origine professionale denunciate (+354 casi), pari a un totale di 32.575. La Sicilia spicca per i 16 casi mortali in più denunciati. Ma in percentuale è l’Abruzzo la regione che ha registrato l’incremento più alto, il 100% (da 7 a 14 casi).
Secondo i dati pubblicati oggi nella sezione ‘Open Data’ del portale Inail, a livello nazionale i dati sugli infortuni mortali rilevati al 30 giugno evidenziano sette denunce in più rispetto al 2018 per i casi avvenuti in occasione di lavoro (da 331 a 338) e sei in più per quelli occorsi in itinere (da 138 a 144). Dall’analisi territoriale emerge un aumento dei casi mortali solo nell’Italia centrale e meridionale mentre in Veneto ci sono 20 casi in meno. In entrambi i primi semestri sono avvenuti nove incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, con 23 vittime tra gennaio e giugno dell’anno scorso e 18 nei primi sei mesi del 2019, queste ultime tutte in ambito stradale.
Infine, si rilevano 221 denunce di malattia professionale in più per le lavoratrici, da 8.644 a 8.865 (+2,6%), e 133 in più per i lavoratori, da 23.577 a 23.710 (+0,6%). In aumento sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 30.170 a 30.306 (+0,5%), sia quelle dei comunitari, da 674 a 766 (+13,6%), e dei lavoratori extracomunitari, da 1.377 a 1.503 (+9,2%).