Roma, 20 dicembre 2022 – Un presidio del sindacato Cub e il Comitato Ambiente Salute Teatro Scala ha manifestato oggi nel giorno in cui si è aperto il processo milanese d’appello per la morte di una decina di lavoratori esposti ad amianto al Piermarini, prima delle bonifiche dei locali, in cui ANMIL si è costituita parte civile con l’Avvocato Cesare Bulgheroni insieme ai familiari dei lavoratori, l’Ats e l’Inail.
In primo grado, nell’aprile 2021, i quattro imputati per omicidio colposo (l’ex sovrintendente Carlo Fontana, l’ex referente del Centro diagnostico italiano Giovanni Traina, l’ex direttore tecnico Francesco Malgrande e l’ex dirigente per gli affari generali Maria Rosaria Samoggia) erano stati assolti perché il fatto non sussisteva dal giudice della nona penale Mariolina Panasiti. La Procura, che ha fatto appello per chiedere di ribaltare il verdetto, aveva chiesto condanne a pene comprese fra i 2 anni e mezzo e i 7 anni di reclusione. La sentenza di primo grado su questo caso è in linea con altre pronunciate a Milano in processi che hanno visto sempre assolti ex manager di grandi aziende per morti causate, secondo l’accusa, dall’amianto.
Nel frattempo – spiegano i partecipanti al presidio – alcuni testimoni e persone offese nel processo sono morte per le conseguenze di malattie asbesto correlate, tra cui l’ex siparista Demetrio Asta, il direttore d’orchestra Edo Muller, la cantante soprano Edith Martelli, il fonico Franco Colombo”. E affermano: “Non venne fornito alcun dispositivo di protezione, nessuna informazione e formazione ai lavoratori ignari, fu una strage silenziosa”.
Manifestazione a Milano per i morti da amianto alla Scala
