Roma, 15 febbraio 2022 – Il Vicepresidente Nazionale ANMIL Fortunato Cassini è intervenuto in audizione presso la Commissione Lavoro del Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge che contiene disposizioni per la tutela dei lavoratori dalle maculopatie, patologie degenerative che possono portare a una grave compromissione della vista. Dopo aver ringraziato la Presidente Susy Matrisciano e la Commissione, Cassini ha svolto un’ampia relazione sull’argomento, plaudendo al disegno di legge e alla sua intenzione di accrescere e migliorare la tutela dei lavoratori a fronte di possibili rischi per la loro salute.
“Riteniamo che l’incidenza delle maculopatie debba essere presa in considerazione e attentamente valutata dal punto di vista della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro anche se, come ha riferito l’INAIL in questa stessa sede, non ci sono attualmente evidenze scientifiche di una correlazione con l’attività lavorativa svolta” ha dichiarato Cassini in apertura del suo intervento. “A nostro parere, è comunque importante garantire e rafforzare la sorveglianza sui possibili effetti derivanti, ad esempio, dall’utilizzo di videoterminali, ovvero su tutti quegli strumenti di lavoro quotidiano che potrebbero rappresentare potenziali fattori di rischio per la maculopatia”. “Lavorare molte ore al giorno al computer, oltre a controllare spesso il telefono cellulare, guardare la TV e stare quindi sempre con gli occhi puntati su un display illuminato da luce artificiale, con il passare del tempo, rappresenta sicuramente un fattore di rischio che si aggrava con l’età e il sopraggiungere di patologie e difetti a carico della vista. E questo deve dunque essere attentamente considerato e valutato in un’ottica di prevenzione anche e soprattutto nell’ambiente di lavoro”, ha sottolineato Cassini, evidenziando come negli ultimi anni sia notevolmente aumentato il tempo di utilizzo di videoterminali e schermi, sia nella vita quotidiana che nel lavoro, anche per effetto dell’ampio ricorso allo smart working. “Tutto ciò lascia quindi aperto e necessario uno spazio di studio e verifica atto a stabilire se e come i rischi assoluti possano portare il soggetto a sviluppare la patologia degenerativa nelle sue forme. Ogni intervento che vada nella direzione di migliorare la tutela offerta ai lavoratori non può che trovarci d’accordo, quale associazione che rappresenta ed assiste la categoria da quasi 80 anni, specialmente nel momento più drammatico quale può essere un incidente sul lavoro o il manifestarsi appunto di una malattia professionale”.
“Riteniamo inoltre che sulla base delle evidenze scientifiche e dei dati che verranno raccolti anche in futuro, potrà poi essere valutata l’opportunità di inserire le maculopatie degenerative nelle Tabelle delle malattie di origine professionale” ha proseguito Cassini, cogliendo l’occasione per sollecitare l’aggiornamento delle suddette Tabelle, che ai sensi della normativa vigente dovrebbe avvenire annualmente. “Ad oggi l’aggiornamento è in grave ritardo – l’ultimo è avvenuto nel 2014 – e ciò comporta pesanti oneri per i lavoratori che denunciano all’Istituto malattie non tabellate, per le quali hanno l’onere di dimostrare l’origine lavorativa, con ripercussioni anche sul piano della prevenzione e della sorveglianza sanitaria”, ha quindi concluso il Vicepresidente ANMIL.
Maculopatie degenerative: l’ANMIL in audizione al Senato
