12 luglio 2023 – Aveva 44 anni l’operaio di una ditta incaricata da Linea Gestioni A2A morto per un malore a Lodi dovuto alle temperature estreme che, in questi giorni, stanno infiammando il Paese.
Non c’è vento a Lodi e Cerbero, nome dell’anno per identificare l’anticiclone africano che sta portando il Paese a temperature estreme, ha già iniziato a mietere vittime nonostante l’emanazione delle consuete circolari Inps che dicono chiaramente che al di sopra dei 35 gradi centigradi, in edilizia, può scattare la cassa integrazione senza problemi.
Il lavoratore si è accasciato nella piazza ecologica di Via secondo Cremonesi, una colata di cemento priva di alberi dove il 44enne stava lavorando alla segnaletica orizzontale utilizzando, per giunta, vernice a spruzzo.
“Mi sento male” e poi lo svenimento. A nulla sono valsi i soccorsi immediati, il defibrillatore, la rianimazione in Pronto Soccorso, il lavoratore si è spento in ospedale.
“Sotto il sole, in questa stagione, il lavoro su asfalto e cemento andrebbe messo in discussione e gestito assolutamente diversamente” sottolinea la segretaria generale per Pavia e Lodi della Cisl, Elena Maga, “Non bisognerebbe sempre arrivare ai morti alle situazione estreme per cambiare le cose. Bisognerebbe fare articolazione oraria in modo diverso. Lavorare di notte. Immediatamente farò un’interrogazione a Ats per vedere se venivano rispettate tutte le regole di lavoro e altrettanto faremo con la Prefettura. Non faremo passare inosservato questo lutto”. “Non si può morire sul lavoro per il troppo caldo. Nelle ore più torride siano presi tutti gli accorgimenti per evitare tragedie come quella di Lodi – denuncia Nicola Fratoianni, ; segretario nazionale di Sinistra Italiana -. In questi giorni siamo di fronte ad un’ondata di caldo anomalo e a livelli insopportabili. Forse è il caso che nelle ore più torride vengano presi tutti gli accorgimenti utili ad evitare tragedie come quella accaduta oggi a Lodi”
Lodi: l’anticiclone Cerbero uccide sul lavoro
