Mattarella a 50 anni dallo Statuto dei lavoratori

Roma, 20 maggio 2020Oggi ricorrono i 50 anni dello Statuto dei lavoratori, un compleanno in occasione del quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ribadisce “i principi di #libertà, #solidarietà e #giustizia che la #Costituzione, sin dal suo primo articolo, ha legato alla dignità del lavoro e al suo valore sociale”.
“La sfida dei cambiamenti va affrontata con coraggio e la partecipazione, con il lavoro al bene comune – dichiara il presidente – che è un collante irrinunciabile per tenere unita la comunità e renderla più forte. L’emergenza sanitaria, che ancora ci vede impegnati, sollecita una spinta ulteriore alle innovazioni tecnologiche, sociali, produttive. Ma la stessa lotta al #virus ci ha dimostrato, ancora una volta, che la protezione sociale, la sicurezza, la stessa possibilità di progettare il futuro poggia anzitutto sul lavoro. Il lavoro delle donne e degli uomini, che sono stati in prima linea in questi mesi, è motivo di gratitudine ma anche di impegno per il domani”.
Con il riconoscimento dello Statuto, dopo mesi di richieste da parte di milioni di lavoratori del rispetto dei propri diritti, le 40 ore settimanali, salari adeguati e rinnovati rapporti con i datori di lavoro diventavano realtà. Ma mezzo secolo dopo, c’è ancora molto da fare per tutelare la dignità del lavoro. “Prezioso – scrive il Capo dello Stato – è stato l’impegno dei ministri Giacomo Brodolini e Carlo Donat Cattin, del professor Gino Giugni. L’opera di costruzione sociale e giuridica dello Statuto coinvolse allora tutto il mondo del lavoro. Lo Statuto fu un grande traguardo sociale e culturale, e al tempo stesso fu tappa importante nella vicenda repubblicana e nelle trasformazioni che dagli anni settanta si sono fatte sempre più accelerate. Tanto si è discusso, e tanto inevitabilmente si discuterà ancora, su cosa va aggiornato di quel complesso di norme, cosa preservato e cosa ulteriormente potenziato. Le straordinarie innovazioni in atto ci mettono di fronte a grandi opportunità, e, contemporaneamente, anche a rischi di fratture, di emarginazioni, di iniquità”.
“Lo Statuto dei lavoratori – conclude Mattarella – è divenuto simbolo di presidi, le cui radici costituzionali sono sempre più visibili: peraltro la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea ne ha rafforzato il carattere di patrimonio di civiltà, comune a tutto il Continente, e oggi il pilastro europeo dei diritti sociali, approvato al vertice di Göteborg, è chiamato a darne concreta applicazione”.

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2 thoughts on “Mattarella a 50 anni dallo Statuto dei lavoratori

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