L’ex Vicepresidente ANMIL Verona Bruno Padovani è morto nel gesto eroico di salvare un bambino in mare

28 giugno 2022 – Bruno Padovani ha consegnato all’Italia una di quelle storie di un eroismo che ci rendono orgogliosi e fanno credere nella nobiltà d’animo.
“Ma chi lo ha conosciuto, come noi dell’ANMIL, sa che Bruno Padovani non è stato Vicepresidente territoriale ANMIL Verona e Consigliere territoriale per caso: la sua generosità, la sua forza e il suo impegno appassionato ne hanno fatto un volontario esemplare”, dichiara commosso il presidente ANMIL Verona Luciano Giovinazzo.
Ieri ha perso la vita nel tentativo, riuscito, di salvare un bambino in mare tra Lido Adriano e Punta Marina, nel Ravennate, e Bruno Padovani, nonostante l’età, nonostante l’invalidità causatagli da un incidente in falegnameria, si è fatto strada nella vita post-infortunio dedicandosi alla tutela del prossimo con il suo lavoro in ospedale, attraverso la nostra Associazione e come Assessore ai Servizi Sociali di Nogara.
Erano passate da poco le 18.30 ed il servizio di salvataggio che presidia la zona non era più attivo. Quattro bambini, tra gli otto e i dieci anni, si erano gettati in mare sfidando la “bandiera rossa” in bella vista sul litorale quando, a pochi metri dalla riva, hanno subito iniziato ad andare in affanno e a chiedere aiuto.
Tra le diverse persone che si sono immediatamente tuffate per prestare soccorso ai bambini, Bruno Padovani non si è fermato un attimo a pensare cosa fare davanti ad una situazione di pericolo che richiedeva un intervento immediato.
Così, dopo aver portato in salvo uno dei bambini, Padovani si è accasciato sul bagnasciuga perché il cuore non ha retto allo sforzo.
“Ho avuto l’onore di conoscere Bruno in ANMIL, l’Associazione Nazionale tra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, nel 2010 – aggiunge il Presidente Giovinazzo – e negli anni ha portato avanti con saggezza e dedizione il suo impegno nell’Associazione come Vicepresidente territoriale e Consigliere. Era una persona sulla quale sapevo di poter contare sempre e, giorno dopo giorno, con la sua gentilezza e il suo rispetto per le idee altrui, è diventato per noi fonte di preziosi consigli soprattutto per me in quanto Presidente territoriale”.
“Lo ricordo come un amico insieme al quale ho svolto attività associative che porterò nel cuore: come, ad esempio, le nostre testimonianze nelle scuole per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro o l’organizzazione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”.
“L’infortunio non era riuscito a fermare la sua dedizione e il suo impegno per il sociale che, fino all’ultimo momento, ha rappresentato la massima priorità prevalendo addirittura sulla sua stessa vita. A nome dell’Associazione – conclude il Presidente ANMIL territoriale – mi stringo alla famiglia sperando che possa essere di conforto il valore di uno spirito eroico e schivo allo stesso tempo, che con coerente sensibilità ci ha lasciato un’eredità morale di cui speriamo di poter essere sempre all’altezza”.