9 settembre ’19. Deleghe sulla disabilità in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri e interventi sul lavoro per valorizzare la sicurezza, innanzitutto, e poi le competenze, le professionalità, i compensi nella più generale prospettiva della tutela dei diritti. Il primo ministro Giuseppe Conte oggi ha tenuto il suo discorso programmatico alla Camera. Mentre fuori dall’aula Fratelli d’Italia e Lega urlavano i loro slogan Conte in poche battute si è buttato alle spalle il vecchio aprendo un nuovo capitolo per l’esecutivo.
Ma andiamo con ordine. E’ sul tema del lavoro che il primo ministro ha speso parole di peso, soprattutto per quel che riguarda la prevenzione e la sicurezza. “Intendiamo realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali – ha detto nel suo discorso programmatico -. Il numero, ancora troppo elevato, di decessi e di gravi infortuni sul lavoro, non può essere tollerato, è un allarme al quale dobbiamo prestare la massima attenzione. Non possiamo accettare che in Italia – nello svolgimento della propria attività lavorativa – si possa morire o subire gravi e irreversibili danni fisici”.
Siamo in presenza di un punto di vista nuovo di Palazzo Chigi sul valore del lavoro nella società? Quanto ha detto Conte alla Camera non sembra rituale: “Occorre contrastare le odiose forme di sfruttamento dei lavoratori, che finiscono in non rari casi con l’essere ridotti in condizioni analoghe a quelle che una volta avremmo definito vere e proprie condizioni di schiavitù”. Può darsi che il riferimento di Conte sia soltanto alla brutale condizione dei migranti, soprattutto per quel che riguarda il caporalato, ma se questo passaggio viene letto in relazione a tutto il discorso programmatico potrebbe uscire fuori una vera e propria svolta. Più in generale, ha aggiunto Conte, “promuoveremo una più efficace protezione dei diritti della persona, anche di nuova generazione, rimuovendo tutte le forme di diseguaglianza che impediscono il pieno sviluppo della persona e il suo partecipe coinvolgimento nella vita politica, sociale, economica e culturale del Paese”. E poi ha precisato: “È necessario rafforzare la tutela e i diritti dei minori, intervenire tramite più efficaci misure di sostegno in favore delle famiglie (come, ad esempio, l’assegno unico), con particolare attenzione alle famiglie numerose e prive di adeguate risorse economiche. In una società sempre più frammentata, dominata da un individualismo che tende a esaltare i forti e ad annullare i deboli, il ruolo sociale della famiglia diventa sempre più insostituibile. È dunque doveroso realizzare una politica integrata per le famiglie, che offra servizi e condizioni di crescita qualitativamente adeguate in tutto il Paese, anche a sostegno della natalità”. Non solo, “massima attenzione” sarà riservata al tema, particolarmente sensibile, della disabilità. “Occorre realizzare una razionale riunificazione normativa della disciplina in materia di sostegno alla disabilità e alla non autosufficienza – ha sottolineato Conte – promuovendo politiche non meramente assistenziali, ma orientate all’inclusione sociale dei cittadini con disabilità e al pieno esercizio di una cittadinanza attiva”.
Secondo il Presidente Nazionale dell’ANMIL Zoello Forni: “si tratta di un segnale di attenzione positivo. Le persone con disabilità hanno urgente bisogno di interventi mirati al superamento dell’esclusione sociale e al rispetto pieno e incondizionato dei loro diritti. Il Secondo Piano Nazionale d’azione biennale per la disabilità, approvato ormai due anni fa, ha dettato importanti linee guida e strategie che ci auguriamo questo Governo possa attuare efficacemente”.
Infine la sanità: “Il Governo si impegnerà a difendere la sanità pubblica e universale – ha detto Conte – valorizzando il merito e predisponendo un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri, potenziandone i percorsi formativi”
Lavoro, sanità e disabilità, le parole incoraggianti di Conte
