(ITUC, febbraio 2022)
Roma, 16 febbraio 2022 – La Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC) torna a lanciare un appello all’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), chiedendo che la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sia finalmente riconosciuto come diritto fondamentale sul lavoro.
Come noto, infatti, tali diritti fondamentali (c.d. core labour standards) devono essere rispettati da tutti gli Stati membri dell’Organizzazione, a prescindere dalle ratifiche delle specifiche Convenzioni. Eppure, questi diritti non includono ancora la salute e sicurezza sul lavoro, nonostante nella Dichiarazione del Centenario del 2019 l’OIL avesse annunciato l’intenzione di agire in tal senso. L’Organizzazione era stata spinta ad adottare questa decisione a fronte del preoccupante scenario internazionale che contava circa 8,1 milioni di lavoratori morti sul lavoro.
Secondo ITUC, le conseguenze della pandemia sulla salute e sicurezza dei lavoratori hanno dimostrato che la proclamazione di tale diritto come fondamentale sia ormai improcrastinabile. Lo scenario, tra l’altro, non è affatto migliorato: a livello mondiale, muore almeno un lavoratore ogni 10 secondi. Inoltre, la Confederazione sindacale chiede che l’OIL si occupi con urgenza di alcuni fattori di rischio ad alta incidenza, come lo stress lavoro-correlato e i disturbi muscolo-scheletrici. Infine, ITUC chiede che sia adottata una Convenzione OIL sui rischi biologici che includa il Covid-19, allo scopo di riconoscere il virus come rischio biologico sul lavoro.
Per approfondire: H&S_fundamental_right
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