“La morte a Varcaturo? Paghe basse e sfruttamento”

2 settembre ’19. “La tragedia di Varcaturo riporta drammaticamente all’attenzione la condizione di tanti braccianti italiani ed extracomunitari, impegnati nei campi, che continuano a essere sfruttati e sottopagati”. Così il segretario generale della Cgil Napoli, Walter Schiavella, e il segretario generale Flai Cgil Campania e Napoli, Giuseppe Carotenuto dopo la morte di Pasquale Fusco, bracciante di 55 anni, che sabato scorso è letteralmente crollato sotto i tendoni di una serra dove stava raccogliendo meloni, probabilmente a causa del caldo e del troppo lavoro. Pasquale lavorava in nero. “La lotta allo sfruttamento, all’illegalità e al lavoro nero – continua la nota della Cgil – devono rappresentare il vero segno di discontinuità dell’azione di qualsiasi governo. Al nuovo Governo chiediamo di mettere tra le priorità la riapertura di un tavolo per la piena applicazione della legge 199, mettendo in campo azioni strutturali di contrasto e prevenzione di questi fenomeni”. Secondo la Cgil bisogna cominciare a penalizzare le aziende che sfruttano i lavoratori e favorire le aziende che non applicano il caporalato, anche attraverso lo strumento dell’attivazione della Rete agricola di qualità”.
La paga media per chi lavora nelle campagne della zona per la raccolta della frutta e degli ortaggi è di appena 40 euro al giorno. Ai migranti tocca anche meno. La tragedia è avvenuta mercoledì scorso intorno a mezzogiorno, ma la notizia è stata diffusa solo sabato. Pasquale si è sentito male proprio nel momento più caldo della giornata. Si è accasciato al suolo ed è svenuto. A niente è valso l’arrivo di un’ambulanza del 118 che ha potuto solo constatare la morte del bracciante originario di Caivano.
Nell’azienda, che si trova all’estrema periferia di Varcaturo, oltre al lavoratore deceduto, secondo gli accertamenti eseguiti dai militari, c’era anche un altro lavoratore al nero.
Il titolare dell’azienda agricola, un uomo di 50 anni, è stato denunciato per utilizzo di manodopera non in regola, omicidio colposo e violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. I carabinieri del nucleo dell’ispettorato del lavoro hanno sanzionato l’imprenditore agricolo anche per irregolarità relative alla norme igienico-sanitarie.
Per il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan “è un fatto grave che indigna il sindacato la morte di un lavoratore di 55 anni sfruttato, sottopagato e in nero in una serra a Varcaturo in Campania. Dove sono i controlli? Bisogna avere più rispetto per la dignità delle persone e del lavoro”. Per il consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli ” bisogna combattere queste inaccettabili forme di schiavismo ” . Di “strage dei Povericristi” parla invece Severino Nappi, presidente dell’associazione Nord Sud. “Questa morte, la quarantesima in Campania solo nel 2019 – dice Nappi – è la drammatica spiegazione del significato di “crescita zero”. Ed è la dimostrazione degli effetti della spesa dei fondi europei ferma al 18 per cento delle risorse assegnate”.

One thought on ““La morte a Varcaturo? Paghe basse e sfruttamento”

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