Roma, 3 luglio 2020 – Secondo i dati provvisori definiti dall’ISTAT, durante il periodo tra emergenza COVID e lockdown il livello di occupazione è diminuito di oltre mezzo milione di unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400mila mentre il numero degli inattivi, ovvero coloro che non hanno un’occupazione ma nemmeno la stanno cercando, di quasi 900mila unità. L’Istituto sottolinea però che comunque gli ultimi dati provvisori in riferimento al mese di maggio “descrivono un’evoluzione diversa rispetto a quella dei mesi precedenti: rispetto a marzo e aprile la diminuzione dell’occupazione è più contenuta, il numero di disoccupati sale sensibilmente a seguito delle restrizioni previsto dal DPCM del 26 aprile e si osserva un recupero consistente di ore lavorate”. A maggio, con la graduale ripresa delle attività lavorative, il numero di inattivi, risulta in diminuzione dell’1,6%, pari a -229mila unità: in particolare, -1,7% tra le donne (pari a -158mila unità) e -1,3% tra gli uomini (pari a -71mila). Sulla base delle indagini effettuate dall’ISTAT, nel mese di maggio la diminuzione dell’occupazione “continua a ritmo meno sostenuto” rispetto ad aprile: su base mensile segna un -0,4% pari a -84mila unità, coinvolgendo soprattutto le donne (-0,7% contro -0,1% degli uomini, pari rispettivamente a -65mila e -19mila). Lo rileva l’ISTAT nei dati provvisori su occupati e disoccupati. Dopo due mesi di “decisa diminuzione” a causa delle restrizioni dovute all’emergenza COVID, aumenta a maggio il numero di ore lavorate pro capite: il numero, calcolato sul complesso degli occupati, è pari a 29,6, valore di 5,6 ore inferiore a quello registrato a maggio del 2019.
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