Infermieri: primi bersagli delle aggressioni ai sanitari

Roma, 21 ottobre 2021 – Sono 239 mila gli infermieri che nel corso della loro carriera professionale hanno subito violenza. Di questi, 180 mila sono donne e nel 58% dei casi è stata di tipo fisico. A riferirlo uno studio multicentrico nazionale, intitolato CASE-IT, presentato nell’ambito della Conferenza internazionale dell’American Academy of Nursering (AAN) dalla professoressa Annamaria Bagnasco, ordinario di Scienze Infermieristiche dell’Università di Genova. Lo studio, co-finanziato dalla Fnopi (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) ha preso il via lo scorso primo dicembre e ha preso in considerazione un precedente studio condotto dall’Università di Tor Vergata di Roma.
Secondo i dati dell’Inail, il 46% delle aggressioni in ambito sanitario riguardano proprio gli infermieri, mentre il 6% colpisce il personale medico.
Le cause del fenomeno sono multifattoriali e includono: personale ridotto, elevato carico di lavoro e la tipologia di pazienti trattati
Allo studio hanno aderito nove Università italiane, rappresentate dai professori referenti del Settore Scientifico Disciplinare delle Scienze infermieristiche generali cliniche e pediatriche. I risultati potranno supportare i dirigenti e i coordinatori infermieristici nelle decisioni organizzative. Nelle successive pubblicazioni saranno presentati risultati relativi all’elaborazione dei dati raccolti, che hanno consentito di determinare alcune variabili predittive degli episodi di violenza.