Inail: i dati dei contagi da Covid -19 sul lavoro

Roma, 27 settembre 2021 – Nei primi otto mesi del 2021 i contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail sono diminuiti del 40% rispetto allo stesso periodo del 2020. A rilevarlo è il 19esimo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, da cui emerge che dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 31 agosto le infezioni di origine professionale segnalate all’Inail sono 179.992, pari a meno di un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 4,0% del totale dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data.
La quota femminile sul totale delle denunce è del 68,5%, tra gli under 35 solo lo 0,7% dei casi mortali. La maggioranza dei casi mortali riguarda gli uomini (83,1%) e i lavoratori nelle fasce di età 50-64 anni (71,5%), over 64 anni (18,9%) e 35-49 anni (8,9%), mentre tra gli under 35 si registra solo lo 0,7% dei morti. Allargando l’analisi a tutti i contagi sul lavoro da Covid-19, il rapporto tra i generi si inverte. La quota femminile sul totale delle denunce, infatti, è pari al 68,5%. Il numero delle lavoratrici contagiate supera quello dei lavoratori in tutte le regioni, a eccezione della Calabria, della Sicilia e della Campania, dove l’incidenza delle donne sul complesso delle infezioni di origine professionale è, rispettivamente, del 47,9%, del 46,1% e del 44,3%. L’età media dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per i contagiati di entrambi i sessi e 58 e mezzo per i deceduti (57 per le donne, 59 per gli uomini). Il 42,5% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (36,6%), under 35 anni (18,9%) e over 64 anni (2,0%). L’86,4% delle denunce riguarda lavoratori italiani.
Quanto ai decessi, le morti sul lavoro da Covid-19 denunciate all’Inail dall’inizio della pandemia sono 747, circa un terzo del totale dei decessi denunciati all’Inail da gennaio 2020, con una incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali comunicati dall’ISS alla stessa data. Rispetto ai 682 casi rilevati dal monitoraggio dello scorso 30 giugno, i decessi sono 65 in più, di cui tre avvenuti a luglio e due ad agosto, mentre i restanti 60 casi sono riconducibili ai mesi precedenti (45 avvenuti nel 2021 e 15 nel 2020). Il 2020 con 548 decessi da Covid-19 raccoglie il 73,4% di tutti i casi mortali da contagio sul lavoro pervenuti fino al 31 agosto di quest’anno, con il mese di aprile al primo posto per numero di deceduti (194), seguito da marzo (139). Il 2021, con 199 decessi nei primi otto mesi, al momento pesa invece per il 26,6% sul totale delle infezioni di origine professionale con esito mortale.
Il settore della sanità e assistenza sociale rimane al primo posto tra le attività produttive con il 65,2% delle denunce e il 22,8% dei casi mortali codificati, seguito dall’amministrazione pubblica, con il 9,2% dei contagi e il 10,2% dei casi mortali. Gli altri settori più colpiti sono il noleggio e servizi di supporto alle imprese, il trasporto e magazzinaggio, secondo per numero di decessi con il 13,0% del totale, il manifatturiero, al terzo posto per casi mortali denunciati con l’11,9%, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, le altre attività di servizi e le attività professionali, scientifiche e tecniche.

Per approfondire: https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-scheda-tecnica-contagi-covid-31-agosto-2021.pdf