Roma, 26 maggio 2022 – L’Inail ha pubblicato il 27esimo report nazionale che riporta i casi di contagio da Covid-19 sul lavoro denunciati all’Istituto alla data del 30 aprile 2022.
In linea generale, nel primo quadrimestre del 2022, si registrano più di 63.000 infezioni di origine professionale, pari a circa 1/4 del totale dei casi segnalati dal gennaio 2020. Rispetto alle 245.392 denunce registrate dal monitoraggio dello scorso 31 marzo, i casi in più sono 15.358 (+6,3%), di cui 8.778 riferiti ad aprile.
Tra questi, si annoverano 858 decessi, segnando un + 5 rispetto al dato di fine marzo. Almeno sui casi con esito fatale, dunque, si conferma un trend in diminuzione.
Rispetto al genere, i casi riferiti alle lavoratrici superano i contagi della componente maschile in quasi tutte le regioni, attestandosi al 68,3%. Opposto è il dato riferito alle morti, che colpiscono soprattutto gli uomini (83,0%).
In relazione ai lavoratori stranieri, la popolazione lavorativa più colpita è quella rumena (1 infezione su 5 tra gli stranieri), seguita dalla comunità peruviana (12,4% dei contagiati stranieri).
Pesa inoltre la differenza territoriale. Il 41% dei contagi è concentrato nel Nord-Ovest e le province più colpite sono Milano (9,8%), Torino (6,6%) e Roma (6,1%). Di nuovo, Milano è la provincia dove si registrano più casi anche nel mese di aprile.
Rispetto alle indennizzazioni, alla data dello scorso 30 aprile, il 76% di tutte le denunce pervenute dall’inizio della pandemia è stato riconosciuto positivamente dall’Inail, generando nella stragrande maggioranza dei casi un indennizzo (95%). Tuttavia, in caso di decesso, la percentuale di riconoscimento scende al 63%. Nella quasi totalità dei casi si tratta di inabilità temporanee (99%). Le menomazioni permanenti pesano per lo 0,7% e le rendite per i superstiti nei casi di morte per lo 0,3%.
Calcolando il numero medio di giorni di assenza da lavoro indennizzati, ogni infortunato da Covid-19 si assenta dal proprio posto per quasi un mese.
Inail: contagi sul lavoro in aumento
