Il #Coronavirus minaccia l’igiene del sonno

Roma, 30 aprile 2020 – Secondo un recente articolo pubblicato su National Geographic i sogni durante il periodo della pandemia si colorano di tinte fosche a causa di stress e isolamento. È più facile poi ricordarli per la scarsa qualità del riposo. Secondo una tendenza rilevata dal professor Giuseppe Pazzi, Presidente dell’Associazione Italiana medicina del sonno (AIMS) “si tratta di una delle caratteristiche dello stress post-traumatico eppure non abbiamo vissuto nessun evento scatenante come può essere un terremoto”. “Il tema di questi sogni – spiega l’esperto – non è stato studiato. Non si sogna necessariamente il #virus, ma si riaprono vecchi cassetti che lasciano riaffiorare ‘contenuti antichi’ dal nostro subconscio. Se non c’è qualcosa da attingere dalla giornata occorre trovare un modo per mantenere attiva la mente. Non bisogna trascurare, poi, che la preoccupazione del domani è più attiva di quella dell’oggi.” Per chi avesse bisogno di mettersi in contatto con esperti, Aims ha messo a disposizione una linea di ascolto e un’indagine sui problemi del sonno nella fase di ritiro in casa. Si può partecipare su http://www.sonnomed.it/2020/04/01/ricerca. Dalla ricerca si sta riscontrando che le persone che hanno problemi a dormire e a mantenere il ritmo sonno veglia tendono a sonnecchiare durante il giorno depauperando il riposo notturno.