Roma, 17 novembre 2022 – “Sono passati appena due mesi dall’inizio del quadrimestre e innumerevoli volte sono state messe in luce tutte le falle strutturali del nostro sistema scolastico: viviamo in una scuola sempre più esclusiva basata sul merito e sulla concorrenza, gli edifici scolastici stanno crollando e a causa di valutazioni e compiti c’è troppa pressione, gli studenti muoiono in alternanza scuola – lavoro o suicidandosi. Pochi giorni fa il ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato di voler sentire il parere degli studenti: dopo mesi di comizi e mobilitazioni studentesche, attraverso gli Stati Generali della scuola e la presentazione alla Camera dei Deputati del manifesto della scuola pubblica, non accettiamo più che le nostre proposte e rivendicazioni vengano ignorate dalla politica”. Lo dichiara la “Rete della Conoscenza” che chiede la ricostruzione dei 5 pilastri della scuola pubblica: la legge nazionale sul diritto allo studio; l’abolizione del PCTO e la forma dell’Alternanza Scuola – Lavoro a favore della didattica inclusiva; maggiore rappresentanza e coinvolgimento studentesco; maggiori investimenti nell’edilizia scolastica, in sportelli psicologici e alias di carriera; nuovo statuto di diritto per studentesse e studenti.
“Dalle assemblee delle scuole e delle città abbiamo elaborato una proposta di cambiamento dal basso per il nostro territorio e il 18 novembre ci uniremo a tutte le organizzazioni sociali e studentesche del Paese, nelle piazze di tutta Italia, e grideremo che abbiamo diritto a una migliore istruzione e a un futuro più dignitoso e stabile: Ora vogliamo decidere noi per le nostre scuole e il nostro futuro!”
Studenti scendono in piazza: più partecipazione
