Roma, 31 agosto 2022 – Mancano circa 70mila infermieri in Italia: il 45% al Nord, il 20% al Centro e il 35% al Sud. A evidenziarlo sono i dati contenuti in un documento della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI).
Rispetto alla situazione internazionale, il rapporto infermieri-abitanti è di circa 5,5 infermieri ogni mille abitanti “uno dei più bassi d’Europa secondo l’OCSE dove la media raggiunge gli 8,8”, spiega la FNOPI. Quello infermieri-medici, che dovrebbe essere secondo standard internazionali 1:3, è secondo l’OCSE di 1:1,5 (“la media Ocse è 2,8: il Regno Unito è nella media OCSE, la Germania raggiunge i 3,2, la Francia i 3,3, la Svizzera i 4,1”, riferisce la Federazione).
La pandemia, fa notare la FNOPI, attraverso l’iniezione di organici 2020 per far fronte all’emergenza, ha consentito agli infermieri (con circa 8.800 unità in più) di recuperare tutte le perdite subite tra il 2009-2019. Si tratta però di numeri che “non alleggeriscono la carenza o il fabbisogno legato ai nuovi standard del territorio, ma recuperano solo le perdite subite per i tagli legati alle razionalizzazioni di spesa, e comunque azzerano del tutto i numeri già bassi di disoccupazione e sottoccupazione”.
Gli infermieri continuano inoltre ad essere troppo pochi anche per far fronte ai nuovi standard previsti dal Pnrr e stabiliti nel DM 77 di riorganizzazione dell’assistenza territoriale: sono oltre 20mila gli infermieri di famiglia e comunità necessari secondo i nuovi standard (1 ogni 3.000 abitanti).
FNOPI: in Italia mancano 70mila infermieri
