Roma, 18 maggio 2020 – Se mascherine e guanti sono diventati “accessori” indispensabili nella routine quotidiana è pur vero che bisogna nel contempo adottare qualche accorgimento importante per lo smaltimento in quanto i rifiuti di questi presidi potrebbero arrivare fino a 450mila tonnellate per la fine dell’anno. I dati sono stati forniti dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) in commissione Ecomafie nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti collegata all’emergenza #Covid-19. Così Stefano Vignaroli, presidente della Commisione Ecomafie, preoccupato per le tante mascherine e guanti che si cominciano a vedere sui marciapiedi: “Da qui a fine anno il sistema italiano dovrà gestire un quantitativo di rifiuti derivanti dall’uso di mascherine e guanti compreso tra 150mila e 450mila tonnellate”, una quantità, tuttavia, compensata dalla riduzione del 10% dei rifiuti urbani, quantificabile in 500mila tonnellate in meno”. “Mentre l’Italia fa i primi passi sulla strada della ripartenza – prosegue Vignaroli – non nascondo la mia preoccupazione sull’abbandono di guanti e mascherine a terra. È dunque fondamentale fin da subito porsi il problema di come fronteggiare la dispersione nell’ambiente di questi dispositivi, andando a privilegiare sempre guanti e mascherine lavabili e riutilizzabili”. Per tali ragioni, molte Regioni hano pensato ad ordinanze ad hoc per sanzionare chi abbandona le mascherine per terra e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha reso noto che intende “coinvolgere l’ordine dei farmacisti e anche la grande distribuzione per posizionare raccoglitori di mascherine e guanti usati dalla popolazione, per poterli riciclare con il risultato di avere una mole molto minore di smaltimento”.
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