21 luglio 2023 – Il tavolo di confronto tra il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, e le parti sociali sull’emergenza caldo tenutosi ieri pomeriggio presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato rinviato a continuazione del dibattito, nel particolare sulla questione degli ammortizzatori sociali, per lunedì 24 luglio. L’intento principale è quello di sensibilizzare, principalmente attraverso l’INAIL, sui rischi che l’ondata di caldo estremo che sta attraversando la nostra penisola può causare attraverso l’esposizione dei lavoratori alle temperature attuali, principalmente nelle fasce orarie più a rischio. La critica dei sindacati è quello di non poter rinviare le decisioni, che necessitano invece di un’immediata operatività. La Uil ha chiesto un decreto immediato che fermi le attività in esterno lì dove si sperino i 32/33 gradi. E ancora, seguendo le parole della segretaria confederale Uil Ivana Veronese: “I datori di lavori devono sapere che hanno l’obbligo, anche negli ambienti chiusi, di fermare le attività con le alte temperature e di fare ricorso agli ammortizzatori sociali”.
Il segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani giudica “molto positiva la proposta del ministro Calderone, in risposta alla richiesta della Cisl, di procedere speditamente alla definizione di un protocollo trilaterale, riconvocando il tavolo lunedì prossimo per approfondire e definire le possibili intese, nel quale indicare le misure necessarie da declinare nel modello partecipativo attuato anche in occasione dell’evento pandemico”, e continua, “In questo protocollo dovranno trovare spazio tutti gli strumenti utili alla tutela dei lavoratori esposti alle ondate di calore eccezionale che necessitano di una risposta strutturale, in grado di indicare alle imprese e alle rappresentanze sindacali Rsa/Rsu Rls/Rlst la possibilità di addivenire ad accordi specifici che possano introdurre misure di modulazione degli orari di lavoro, informazione/formazione dei lavoratori, utilizzo dello smart working, definizione delle fasce orarie di lavoro e delle pause, indicazione dei Dpi adeguati da rendere disponibili, definizione di una possibile rotazione evitando il più possibile il lavoro solitario”. “Fondamentale – sottolinea – sarà anche l’intensificazione della sorveglianza sanitaria da parte del medico competente che tenga in particolare conto le fragilità e l’età dei lavoratori”. “Il ministro – conclude Graziani – ci ha anche rassicurato sulla conferma della Cigo per eventi climatici eccezionali, impegnandosi ad intervenire affinché la Cigo possa essere esclusa dal computo complessivo e essere modulata a ore anziché a giornate”. “Abbiamo infine richiesto di non usare la soglia dei 35 gradi come criterio univoco di rischio ma di prendere come riferimento il fattore del ‘percepito’ per determinare le condizioni di disagio lavorativo”.