Crollo Ponte Morandi: Procura di Genova chiude le indagini A cura dell'Ufficio Affari Legali ANMIL

Roma, 30 aprile 2021 – È dei giorni scorsi la notizia della chiusura delle indagini preliminari, da parte della Procura di Genova, per il crollo del Ponte Morandi, il viadotto autostradale della A10 collassato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone.
L’inchiesta è durata quasi tre anni nel corso dei quali sono stati fatti due incidenti probatori, uno sullo stato di salute del viadotto e un secondo sulle cause vere e proprie del crollo, che si è chiuso a fine febbraio.
I Pubblici Ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, insieme all’aggiunto Paolo D’Ovidio, avevano indagato numerose persone più le due società Aspi (Autostrade per l’Italia) e Spea (la controllata che si occupava della manutenzione) tra ex vertici e tecnici delle aziende, ex e attuali dirigenti e tecnici del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato.
L’avviso di conclusioni indagini è stato notificato dagli investigatori del primo gruppo della guardia di finanza a 69 indagati più le due società Aspi e Spea. Le accuse sono di attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo, omicidio colposo e omicidio stradale e rimozione dolosa di dispositivi per la sicurezza dei posti di lavoro.
Secondo quanto anticipato dalla Procura, l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio potrebbe essere definita entro l’estate dando così il via al processo in cui l’ANMIL, che ha già seguito l’iter delle indagini affidando mandato all’Avv. Alessandra Guarini, è pronta a costituirsi parte civile al fianco delle famiglie dei lavoratori e degli innocenti che hanno perso la vita in questo tragico incidente, chiedendo la condanna di chi, violando regole di prevenzione e sicurezza, ha mostrato disinteresse verso il valore della vita.

 

 

 

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