Roma, 12 luglio 2021 – È di pochi giorni fa la notizia della pronuncia da parte della Corte d’Appello di Torino di una sentenza con la quale i giudici hanno ribadito il principio già sancito dal Tribunale di Verbania per cui “chi denigra una persona per la sua disabilità denigra tutti i disabili e le associazioni che li rappresentano”.
Il caso riguarda due uomini che, nel 2013 tramite Facebook, avevano pubblicato frasi ed espressioni diffamatorie e discriminatorie nei confronti di una donna con acondroplasia, malformazione congenita rara, che causa la forma più diffusa di nanismo.
Si tratta sicuramente di “una sentenza – commenta l’avvocato Laura Abet del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi – che fa cultura e che traccia un inciso verso una maggiore tutela dei diritti delle persone con disabilità. Il giudice ha emesso una sentenza importante a favore di tutte le persone con disabilità che sono vittime di offese e molestie che, al pari di una discriminazione, sono sanzionabili ex legge 67/2006”.
Secondo i giudici di primo e secondo grado, dunque, le offese rivolte alla persona con disabilità rappresentano non solo un danno alla persona direttamente coinvolta, ma anche un danno oggettivo a tutte le persone con disabilità. Inoltre, tali offese costituiscono un grave e concreto danno alle azioni associative di promozione e tutela, perché contribuiscono a rafforzare lo stigma negativo verso le persone con disabilità, il cui valore come persone viene negato alla radice da espressioni così gravemente ingiuriose.
La Corte d’Appello, ha quindi confermato la condanna già espressa dal Tribunale verso i due imputati e anche l’importo del risarcimento, pari a 10 mila euro, a favore della vittima ritenendone “del tutto adeguata” l’entità.
Corte d’Appello Torino: denigrare disabili è punibile
