La Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (meglio conosciuta come “Legge 104”), all’art. 33, co. 3 concede ai familiari del disabile (cd. caregivers) il diritto di usufruire dei “permessi 104”, che consistono in tre giorni di riposo al mese anche frazionabili in ore o, in alternativa, in riposi giornalieri di una o due ore. Gli aventi diritto ai permessi sono i lavoratori familiari e parenti fino al 3° grado del disabile. Ma come funzionano i “permessi 104” per le coppie conviventi o per i partner uniti con il rito dell’unione civile? Per rispondere a questa domanda bisogna rifarsi alla Circolare n. 38/2017 dell’INPS, che analizza la L. n. 76/2016 (Legge Cirinnà) la quale riconosce alcuni diritti alle cd. coppie di fatto e a cloro che sono uniti civilmente. La legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso e le convivenze di fatto, disciplinati dalla L. n. 76/2016, prevede che “le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”. Tale legge riconosce, quindi, alle coppie conviventi, non legati da vincolo di matrimonio, alcuni diritti, tra cui anche i permessi per assistere il familiare disabile.
Coppie conviventi: come funzionano i permessi 104 a cura dell'Uffifio Servizi Istituzionali
