#civuoleunascienziata, la campagna Instagram

10 febbraio 2021 – Da domani su Instagram al via la mobilitazione online #noncivuoleunascienza #civuoleunascienziata promossa da Save The Children per chiedere “maggiori investimenti nell’istruzione e politiche di promozione delle pari opportunità, con il coinvolgimento di attiviste e di donne e ragazze del mondo della scienza e del digitale” in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza che si celebra l’11 febbraio.
L’organizzazione ricorda che in Italia “solo il 16,5% delle giovani si laurea in facoltà scientifiche, contro il 37% dei maschi; appena il 22% si diploma in istituti tecnici, a fronte del 42% tra i coetanei maschi. Un gap che nasce già nei primi anni di scuola e prosegue nel mondo del lavoro: nelle aree Stem le donne rappresentano solo il 20% dei professori ordinari”. Alla fine della scuola primaria le bambine – sottolinea Save The Children sulla base di dati elaborati nel 2019 per suo conto da Invalsi – ottengono risultati in matematica mediamente inferiori di 4,5 punti rispetto ai coetanei maschi: uno svantaggio che sale a -6,1 punti al secondo anno delle superiori e a -9,8 all’ultimo anno. Durante l’iniziativa saranno ricordate, con l’hasgtag #senzadilei, donne scienziate come Barbara McClintock, americana, costretta a studiare botanica perché allora gli studi di genetica erano vietati alle donne, ma che fu in grado di conquistare il Nobel per la Medicina proprio per i suoi lavoro in ambito genetico. Oppure come Emmy Noether, tedesca, costretta a insegnare matematica all’università con nome e falso e maschile, e che più tardi fu indicata come “il più significativo e creativo genio matematico apparso finora” da Einstein. E, ancora, l’italiana Rita Levi Montalcini, la cui caparbietà la portò a iscriversi all’università contro i volere del padre, convinto che per una donna una carriera del genere avrebbe comportato distrazioni nei doveri di una moglie. O, per arrivare ai giorni nostri, la biochimica ungherese Katalin Karikò, la donna scienziata dietro al vaccino anti Covid-19