23 febbraio 2021 – Un totale di 45 persone, compresi 28 funzionari pubblici, sono state ritenute responsabili dell’esplosione avvenuta lo scorso mese in una miniera d’oro in Cina, che ha provocato 10 morti e un disperso nella città di Qixia, nella provincia orientale dello Shandong.
L’incidente, secondo un rapporto della squadra addetta alle indagini, è stato causato dallo stoccaggio e dal ricorso illegale a esplosivi e da una serie di operazioni non appropriate condotte nella miniera.
Inoltre, secondo gli investigatori, la dirigenza della Shandong Wucailong Investment Co. Ltd., proprietaria della miniera d’oro, e i funzionari della città di Qixia hanno dapprima tentato di nascondere e ritardato la segnalazione dell’incidente.
Jia Qiaoyu, rappresentante legale della società, è indagato per responsabilità penale.
Yao Xiuxia, allora segretario del Comitato municipale del Partito comunista cinese a Qixia, e Zhu Tao, allora vice segretario del Comitato municipale del Partito nonché sindaco della cittadina, sono considerati responsabili della segnalazione tardiva e dell’omessa denuncia dell’incidente. Gli organi di pubblica sicurezza stanno attualmente vagliando le posizioni degli indagati.
Ventidue minatori sono rimasti intrappolati per giorni sotto terra a seguito di un’esplosione avvenuta il 10 gennaio nella miniera di Qixia, nella città di Yantai. Undici lavoratori sono stati estratti vivi dalle macerie dopo essere rimasti intrappolati per due settimane mentre una persona risulta ancora dispersa. L’incidente ha causato perdite economiche dirette per oltre 68 milioni di yuan (circa 10,5 milioni di dollari).
Cina, 45 persone responsabili per l’esplosione di Quixia
