Cassa integrazione per temperature oltre 35 gradi

Roma, 27 luglio 2022 – Inail e Inps hanno diramato un comunicato congiunto con cui precisano che la cassa integrazione può essere attivata nel caso in cui le temperature superino i 35° centigradi. In particolare, per tutelare i lavoratori esposti allo stress termico durante il caldo record di questa estate, i due Istituti hanno stabilito che l’integrazione salariale può essere richiesta quando il termometro supera i 35° precisando che saranno ritenute idonee anche le temperature “percepite”.
Il comunicato segue il nuovo vademecum dell’Inal che contiene le raccomandazioni per prevenire l’insorgenza di patologie da calore sul lavoro. Ad essere interessati sono soprattutto i luoghi di lavoro all’aperto (edilizia, agricoltura, ecc.) e i luoghi al chiuso senza adeguata ventilazione. Nel dettaglio, il documento suggerisce la designazione di un responsabile che sovrintenda al piano di sorveglianza, ma anche una serie di iniziative in tema di formazione dei lavoratori, strategie di prevenzione e riorganizzazione dei turni di lavoro, fino alla pianificazione della risposta alle emergenze e alle misure specifiche da adottare negli ambienti chiusi.
Come misura emergenziale è altresì ammesso il ricorso alla cassa integrazione con la causale “eventi meteo”. Sono ritenute idonee anche le temperature percepite – e non solo quelle attestate dai bollettini meteo – per quelle lavorazioni in cui la percezione della temperatura è più elevata rispetto a quella reale: si pensi alla stesura del manto stradale o al rifacimento dei tetti. Al riguardo, l’Inps ha specificato che non spetta all’azienda fornire prova dell’entità delle temperature: sarà l’Istituto ad acquisire in automatico i bollettini meteorologici. 
Si ricorda che, qualche giorno addietro, anche l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) era intervenuto per invitare gli ispettori a riservare particolare attenzione ai rischi di salute e sicurezza dei lavoratori correlati al caldo.

 

(Fonte: Inail, 27 luglio 2022)