Roma, 15 luglio 2021 – INAIL Campania e Università Federico II per uno studio realizzato dalla Direzione regionale Campania dell’Istituto sugli infortuni da scivolamento e caduta in piano. I costi totali (diretti e indiretti) degli infortuni da cadute in piano ammontano a circa 370 milioni di euro l’anno. Volendo provare a ridurli, almeno del 10%, si otterrebbe un risparmio annuo di 9 milioni. Vengono poi esaminati gli approcci multifattoriali, passando in dettaglio le norme tecniche e di prevenzione contenute nel decreto 81/2008 e s.m.i. Viene analizzata la sicurezza antincendio e approfondite le interazioni tecnico-giuridiche. Sono infine indicati i criteri di valutazione del rischio, con un’analisi della letteratura tecnico-scientifica in tema e la disamina dei principali fattori (tecnici, architettonici, lavorativi e umani) da tener presenti in caso di rischio da scivolamento e inciampo. Secondo un rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), le cadute in piano comportano il maggior numero di infortuni in tutti i settori lavorativi, incluso il lavoro in ufficio, e costituiscono il motivo delle principali assenze dal lavoro superiori ai tre giorni, specialmente nelle piccole e medie imprese. Anche nel nostro Paese questa statistica segue l’andamento europeo e le cadute in piano rappresentano la terza causa di incidente di tutti i comparti produttivi, con circa il 15% del totale degli infortuni di cui sono note le cause. Questa tipologia di incidente può assumere talvolta conseguenze anche gravi, con assenze lavorative di 38 giorni, una durata media inferiore solo alle cadute dall’alto e agli infortuni per impiglio/aggancio.
Cadute in piano, studio INAIL e Università Federico II
