Bettoni (ANMIL) al Governo: urge un tavolo sul fenomeno infortuni Dagli impegni presi lo scorso ottobre in occasione della Giornata per le Vittime del Lavoro, ora si passi ai fatti per mirare a dimezzare gli infortuni in 5 anni

Bettoni (ANMIL) al Governo: “Urge un tavolo
su fenomeno infortuni,
dagli impegni presi lo scorso ottobre
in occasione della Giornata per le vittime del lavoro.
Ora si passi ai fatti per mirare
a dimezzare gli infortuni in 5 anni”

 

Roma, 30 gennaio – “Lo scorso 14 ottobre il Ministro Di Maio ci ha dato un riscontro diretto sulla necessità di mettere in campo un’azione comune e determinata per contrastare il gravissimo fenomeno degli infortuni sul lavoro, condividendo l’obiettivo di impegnarsi per dimezzare i drammatici numeri diffusi dall’INAIL in 5 anni ma, ad oggi, non abbiamo visto iniziative in tal senso, e per questo proponiamo l’urgente previsione di un Tavolo operativo sulle strategie da mettere subito in campo”, è il commento del Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni che, all’indomani della pubblicazione dei dati infortunistici INAIL di dicembre, ha riunito i propri vertici per stabilire le strategie sia a livello politico-istituzionale che associativo.

“I dati diffusi ieri dall’INAIL per l’anno 2018, pur se ancora provvisori, mostrano chiaramente un peggioramento generale, inferiore solo a quello della terribile annata del 2015 – commenta il Presidente dell’ANMIL – in quanto si chiude con l’inaccettabile aumento degli incidenti sul lavoro con esito mortale del 10,1%. Un dato questo che si è concretizzato di mese in mese, fino alla cifra di 1.133 morti sul lavoro, contro i 1.029 dell’anno precedente: una tragica contabilità di vite umane stroncate per la mancata sicurezza di oltre 100 vittime in più”.

“Quanto alla stabile tendenza al negativo, sebbene contenuta, delle denunce di infortuni totali (+0,9%), insieme alla graduale crescita delle malattie professionali (+2,5%) di cui nessuno parla, come se morire lentamente di lavoro non meritasse considerazione, non possiamo sentirci rassicurati da letture statistiche trasversali che minano la presa di coscienza di tutti. Peraltro è ancora più allarmante che tali dati non siano stati scalfiti neppure dal calo della produzione nell’ultimo periodo, il che deve indurre tutti ad una concreta assunzione di responsabilità ciascuno per la propria parte”.  

Siamo dunque contenti che finalmente, dopo mesi di ‘distrazione’ dei media verso le puntuali pubblicazioni dei dati INAIL abbiamo assistito ad una significativa ripresa di attenzione – aggiunge Bettoni – e, forti anche di questa spinta di sensibilizzazione sociale, proponiamo che, a partire dal Ministero del Lavoro e dall’INAIL, si lavori con urgenza ad un progetto di ampio respiro con l’obiettivo dichiarato di dimezzare gli infortuni e le morti sul lavoro nell’arco dei prossimi cinque anni. Da parte nostra siamo pronti a mettere in campo tutta la storia dell’Associazione, fatta di persone con conoscenza diretta del problema e professionalità acquisita per offrire un supporto mirato, all’interno di un tavolo tecnico che definisca una serie di interventi urgenti”.

“E sarà solo attraverso un grande patto collaborativo comune tra istituzioni, imprese e parti sociali – conclude il Presidente dell’ANMIL – che potremo arrivare alla concreta diffusione del concetto di rischio come elemento di crescita del sistema Italia utile, oltre che alla sicurezza, alla qualità e competitività dell’economia nazionale, partendo dalla scuola e da un sistema formativo non burocratico, capace di coinvolgere emotivamente e professionalmente i cittadini: formazione vera, empatica, etica e partecipata, utilizzando anche il valore della testimonianza dell’infortunato come un antidoto esperienziale”.