Roma, 28 ottobre 2022. Secondo una ricerca della Confederazione sindacale europea (Europan Trade Union Confederation – ETUC), l’Europa è ben lontana dall’invertire il trend delle morti sul lavoro: quasi la metà degli Stati membri registra un aumento degli incidenti mortali lavoro-correlati.
Le stime prevedono che, in base al tasso attuale, gli incidenti mortali sul lavoro continueranno ad essere una piaga fino al 2062, ossia sette anni in più rispetto alle previsioni iniziali che fissavano l’obiettivo di “zero morti sul lavoro” al 2055.
Questo ritardo deriva dall’aumento dei decessi annuali sul lavoro, dal 2019 al 2020, in 12 Paesi europei, in particolare in Italia (+285, pari a 776 morti nel 2020), Spagna (+45, ossia 392 morti) e Portogallo (+27, con 131 incidenti mortali).
Da questi dati, le previsioni a livello europeo e nazionale sono disastrose: per macro-numeri, se gli incidenti mortali si perpetueranno allo stesso ritmo del decennio precedente, in tutta Europa potranno verificarsi altri 25.166 decessi sul lavoro tra il 2021 e il 2029. A livello nazionale, i decessi sul lavoro continueranno a verificarsi fino al prossimo secolo in Italia e in Ungheria, mentre non saranno mai eliminati in Spagna o in Francia.
In Italia, soprattutto, si prevede che gli incidenti mortali cesseranno nel 2124, ben 82 anni più tardi rispetto alla precedente analisi previsionale condotta lo scorso anno.
Per approfondire, si rinvia al comunicato stampa della Confederazione sindacale europea – ETUC (Fonte: ETUC, 28 ottobre 2020)