Soddisfazione dell’ANMIL per i notevoli miglioramenti apportati dalla Finanziaria 2019 alla legge
L’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni in ambito domestico, meglio conosciuta come “assicurazione casalinghe”, introdotta dalla Legge 493/1999, è entrata in vigore nel nostro Paese dal 1° marzo 2001. Si tratta della prima legge in Europa che ha dato dignità a questa categoria di lavoratrici e rappresenta un’importante conquista per le donne italiane (ma anche per gli uomini) in quanto, per la prima volta, viene riconosciuto un valore economico oltre che sociale al lavoro domestico.
Già da molti anni questo sistema di tutela, così come era stato impostato in origine, ha presentato segni di inadeguatezza e di crescente insoddisfazione da parte dei destinatari. Un segnale fin troppo evidente proveniva dal fatto che il numero degli iscritti (per il 99% donne) era in forte e costante flessione: da circa 2,6 milioni nel 2005 (anno di picco assicurazioni) scese a 1,9 milioni nel 2010, fino al minimo di 1,2 milioni nel 2017 (ultimo anno disponibile).
Nonostante l’importo del premio sia davvero contenuto (solo 12,91 euro l’anno) e la previsione, peraltro, di esoneri totali per i meno abbienti, l’assicurazione veniva sempre più snobbata e la percezione comune era quella di una vera e propria tassa che in cambio dava poco o nulla in quanto la soglia minima di invalidità (27%) era troppo alta e corrisponde, come minimo, alla perdita totale del pollice o dell’avampiede o della facoltà visiva di un occhio: infatti, ogni anno, vengono indennizzate appena una cinquantina di rendite d’inabilità.
L’ANMIL, già da molti anni e in diverse occasioni, aveva proposto – per bocca del Presidente nazionale Franco Bettoni, anche in qualità di componente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inail – alcuni piccoli ma significativi miglioramenti come, ad esempio, l’innalzamento dell’età assicurabile da 65 ad almeno fino a 70 anni, giustificata anche dalla crescente longevità delle donne italiane, ed un abbassamento del grado minimo indennizzabile, ovvero almeno al limite del 16% come previsto per la concessione della rendita nell’assicurazione generale.
Queste modifiche avrebbero consentito, secondo ANMIL, da un lato di non perdere le persone già iscritte che, alla ancor giovane età di 65 anni, vengono espulse dall’assicurazione e, dall’altro, di attrarre nuove iscrizioni anche tra le fasce più giovanili attraverso il riconoscimento dell’indennizzo ad un numero più congruo di infortuni di minore gravità.
Provvidenzialmente la recentissima Legge di bilancio 2019 ha apportato importanti modifiche alla legge, prontamente riprese dalla circolare INAIL n. 2 dello scorso 22 gennaio, che recepisce l’ampliamento della tutela assicurativa e aumento l’importo del premio.
Per quanto riguarda la tutela assicurativa le novità sono:
- abbassamento dal 27% al 16% del grado di inabilità permanente per la concessione della rendita vitalizia;
- riconoscimento di una somma una tantum di 300 euro in caso di inabilità permanente compresa tra il 6% e il 15%, prestazione è rivalutabile come per la rendita;
- concessione dell’Assegno per assistenza personale continuativa (A.P.C.) in caso di almeno una delle condizioni menomative previste dall’articolo 76 del Testo unico 1124/1965;
- estensione della platea degli assicurati passando dai 65 ai 67 anni di età.
Per quanto riguarda il costo assicurativo:
- l’importo del Premio sale a 24 euro l’anno ma le modalità del versamento dovranno essere definite da un decreto ministeriale e, intanto, il premio da versare entro il 31 gennaio 2019 rimarrà di 12,91 euro e potrà essere versato anche da chi compirà 66 o 67 anni nel corso dell’anno. Successivamente, il citato decreto interministeriale provvederà a regolare la richiesta di integrazione del premio per il 2019, al fine di allineare l’importo all’ammontare di euro 24,00 fissato dalla nuova normativa.
Di fronte a queste importanti novità il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei notevoli miglioramenti apportati dalla Finanziaria 2019 alla legge sull’assicurazione delle casalinghe in quanto sono state recepite quasi integralmente le proposte da noi avanzate in questi ultimi anni nell’ambito delle battaglie portate avanti a favore degli infortunati di qualsiasi ambito lavorativo (e le donne sanno quanto sia duro il lavoro per la cura della casa e della famiglia). Tuttavia, devo ammettere che, a questo punto, ci aspettavamo un maggiore coraggio da parte del legislatore, sia per quanto riguarda il limite di età che poteva tranquillamente essere elevato a 70 se non a 75 anni (età peraltro in cui, secondo recenti studi, inizierebbe la fase della vecchiaia) sia per quanto concerne la pur apprezzabile estensione dell’indennizzo anche per quegli infortuni di grado compreso tra il 6% e il 15%, previsto sotto forma di una somma una tantum, in linea con l’assicurazione generale ma che, però, non risulta commisurato al grado e all’età dell’infortunato ma si traduce, in pratica, in poco più di una mancetta (300 euro)”.
“Vogliamo credere – ha concluso Bettoni – che questo sia solo un primo passo, seppure molto importante, di carattere sperimentale, in cui i tecnici INAIL che hanno provveduto alle valutazioni preliminari ritenendo opportuno adottare una linea di legittima cautela per verificare gli effetti di queste misure sull’equilibrio economico-finanziario della gestione, prima di approdare definitivamente verso una tutela delle casalinghe totalmente allineata a quella degli altri lavoratori”.