Approvata la proposta di legge sull’equo compenso

La Camera dei deputati ha approvato, con 243 voti favorevoli e nessun contrario, la proposta di legge Meloni e Morrone, concernente “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali” (già approvata dalla Camera e modificata dal Senato), che impone ai cosiddetti contraenti forti di riconoscere un compenso proporzionato alla quantità e qualità del lavoro, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai compensi previsti da specifici decreti ministeriali.
Il testo del provvedimento, che si compone di 13 articoli, regola dunque la disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese, con la finalità di rafforzare la tutela del professionista.
Nello specifico, la norma interviene sulle attività professionali che: hanno ad oggetto la prestazione d’opera intellettuale di cui all’art. 2230 c.c.; trovano fondamento in convenzioni; sono svolte in favore di imprese bancarie e assicurative (e loro controllate e mandatarie), nonché di imprese che nell’anno precedente al conferimento dell’incarico hanno occupato alle proprie dipendenze più di 50 lavoratori o hanno presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro.
Presso il Ministero della Giustizia sarà istituito l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, cui partecipa un rappre­sentante per ciascuno dei Consigli nazionali degli Ordini professionali. L’Osservatorio esprimerà pareri sulle norme che regolano la determinazione dell’equo compenso e segnalerà al Ministero della Giustizia le condotte, le prassi applicative e interpretative in contrasto con le norme sull’equo compenso e sulla tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.