Roma, 16 gennaio 2022 – Il gip del Tribunale di Taranto, Benedetto Ruberto, ha respinto le richieste di archiviazione della procura e ha ordinato l’iscrizione nel registro degli indagati di otto alti ufficiali della Marina Militare per valutare le ipotesi di reato di inquinamento e disastro ambientale colposo in relazione alla possibile dispersione di fibre d’amianto dalla nave Vittorio Veneto.
La nave carica di amianto è stata radiata nel 2007 ed è rimasta ormeggiata al molo 25 della banchina Torpediniere, sita nel Mar Piccolo di Taranto, fino all’8 giugno 2021, giorno della partenza verso la Turchia, dove poi è stata smantellata.
Già nel 2016 era stato effettuato un sopralluogo in base al quale fu stimato che all’interno dell’ammiraglia ci fossero almeno 1.200 kg di amianto. L’inchiesta della procura fu avviata dopo due esposti dell’Ona (l’Osservatorio nazionale amianto) e di un volontario dell’associazione, assistito dall’avvocato Ezio Bonanni.
“La Vittorio Veneto non solo non è mai stata bonificata” afferma l’Ona “ma non sarebbero state mai attuate neanche le misure necessarie a ridurre l’esposizione delle fibre di asbesto all’esterno e nell’acqua. Una situazione che si è protratta per anni e che ora anche il gip ha riconosciuto un rischio per l’incolumità pubblica”