Roma, 12 ottobre 2022 – L’Inail ha presentato il progetto ‘Worklimate’, un sistema previsionale per orientare i lavoratori, le autorità e gli operatori della prevenzione nella valutazione, nel monitoraggio e nel contrasto all’esposizione dei lavoratori alle alte temperature.
L’impatto delle alte temperature sulla salute umana costituisce un’emergenza a livello globale. Dall’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel of Climate Change (IPCC) è emerso che in Europa, e soprattutto in Europa meridionale, il numero di decessi e dei soggetti a rischio di stress da calore raddoppierà nei prossimi anni.
Inevitabilmente, la questione ha una forte correlazione con la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. In linea generale, l’incremento della temperatura e delle ondate di calore può determinare un aumento del rischio di infortunio sul lavoro. Ma non solo, un impatto negativo sulla salute dei lavoratori può essere cagionato dall’aumento del livello di inquinamento atmosferico, dall’esposizione alle radiazioni solari, dall’interazione fra inquinamento ed esposizione agli agenti cancerogeni occupazionali e ad allergeni biologici.
Un’analisi retrospettiva sul contesto italiano ha stimato che l’esposizione alle elevate temperature ricopre un ruolo in 5.200 incidenti sul lavoro all’anno (pari a circa 1,15% del totale degli infortuni). Ad essere maggiormente esposti sono i lavoratori di alcuni settori (es. edilizia) e in alcune fasce di età (per il caldo, i giovani; per il freddo, i più anziani). A rilevare sono anche le differenze di genere (le donne per il caldo; gli uomini per il freddo) e la dimensione aziendale (per il caldo, le piccole imprese; per il freddo, quelle più grandi).
In questo ambito, nel progetto ‘Worklimate’ è stata svolta l’analisi epidemiologica circa l’impatto delle condizioni termiche estreme sull’incidenza degli infortuni professionali. Sono stati inoltre condotti casi studio su un campione di aziende ed è stato sviluppato materiale informativo sulle patologie da calore, sui fattori che contribuiscono alla loro insorgenza, sulle condizioni croniche che aumentano la suscettibilità al caldo e sulle raccomandazioni da seguire per prevenire il rischio.
Il progetto è portato avanti da Inail, Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto per la bioeconomia (Ibe), Azienda Usl Toscana Centro, Azienda Usl Toscana Sud Est, Dipartimento di epidemiologia, Servizio sanitario regionale Lazio e Consorzio LaMMA (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile).
(Fonte: Inail, 12 ottobre 2022)