1 agosto ’19. Pronto soccorso si cambia. Codici numerici da 1 a 5 a cui le Regioni potranno associare un codice colore: Rosso per un’emergenza che necessita di un accesso immediato; Arancione per urgenze che vanno gestite entro brevissimo tempo; Azzurro per interventi che vanno gestiti entro un’ora; Verde per urgenze minori da gestire entro due ore; Bianco per interventi non urgenti da gestire entro quattro ore. E’ quanto prevede, tra le altre cose, il via libera alle Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero. Ma prima che diventi effettivamente operativo bisognerà attendere un anno e mezzo. Taglio dei ricoveri impropri. Il sistema richiede un organico adeguato.
“Uno strumento pensato anche per ridurre ricoveri inappropriati e per aumentare la sicurezza delle dimissioni dal Pronto soccorso, ma che per funzionare avrà bisogno di una dotazione organica adeguata e una posizione adiacente ai Pronto soccorso“. “Ma la vera scommessa – sottolinea Sergio Venturi, Coordinatore vicario della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – è delineata nel piano per gestire il sovraffollamento fondato su una interazione funzionale fra ospedale e territorio con una definizione dei ruoli e delle reti sia ospedaliere che territoriali. Il modello proposto è quello ‘hub & spoke’, con la conseguente classificazione delle strutture ospedaliere in funzione della diversa complessità clinico-assistenziale, differenziando i presidi ospedalieri in sedi di Pronto Soccorso, Dea di 1° livello e Dea di 2° livello. Un modello che per alcune malattie complesse e in alcune Regioni del Paese è già una realtà”.
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