Intervista alla Presidente di Bibione Live, Giuliana Basso, su turismo accessibile

L’obiettivo è quello di aumentare le presenze nella località veneta del 10% in 5 anni.

L’idea è del Consorzio di Promozione Turistica Bibione Live, il marchio è di Village for All, lo scopo è di fare della località veneta sull’Adriatico la prima meta balneare italiana tutta a misura di disabilità. Si tratta di un progetto work in progress voluto dagli imprenditori bibionesi che hanno fatto proprio l’algoritmo messo a punto da Roberto Vitali, l’ideatore della guida V4A per l’ospitalità accessibile. Si parte da una nuova consapevolezza: i disabili che fanno turismo sono turisti! È un mercato sempre più in espansione che oggi annovera in Europa 127 milioni di persone affette da disabilità fisiche o mentali di tipo permanente, oppure soggette a intolleranze alimentari, allergie, problemi di diabete o dialisi. Ma anche mamme in gravidanza o con passeggini da gestire, anziani con difficoltà deambulatorie o persone che devono affrontare una disabilità temporanea a causa di un infortunio o una malattia. Attualmente il mercato turistico è rappresentato dal 16,7% di ospiti con esigenze di accessibilità (il 42% da over 65, il 28% con disabilità motorie, il 26% con necessità alimentari specifiche). Da un punto di vista prettamente imprenditoriale, quello del turismo accessibile è un segmento in larga parte inesplorato: le persone ancora faticano a trovare destinazioni in grado di dare risposte alle singole esigenze, non solo a livello di dotazioni strutturali, ma anche di comunicazione, di servizi e di competenza del personale. 
Sono circa 6 milioni i visitatori che ogni anno scelgono Bibione che, non a caso, punta a diventare una meta di ospitalità accessibile a 360 gradi: dalle strutture ricettive ai trasporti, agli itinerari, alla formazione degli imprenditori. Si tratta di un progetto unico in Europa perché non esiste un’altra località di villeggiatura in cui tutte le aziende abbiano scelto di farsi certificare per partecipare ad un progetto di inclusione sociale. Abbiamo intervistato la Presidente del Consorzio di Promozione Turistica Bibione Live, Giuliana Basso, che segue con entusiasmo la graduale trasformazione del suo territorio per arrivare ad un aumento di presenze del 10% in cinque anni. 

– Come si articola il vostro piano e quando pensate di andare a regime? 
Si tratta di un progetto triennale che prevede diversi step di analisi, a cominciare dallo stato della località, allo scopo di mappare l’offerta dei servizi, delle infrastrutture, delle opportunità ricreative. Tutto questo affiancato da un progetto di formazione importante che vede il coinvolgimento di tutti gli attori dell’in coming, dal settore alberghiero a quello extra alberghiero e delle vacanze all’aria aperta. Lo scorso anno, in vista della stagione 2018, è stata fatta una sorta di fotografia di ciò che presentava Bibione, con i suoi punti di forza e di debolezza, registrando comunque un buon livello complessivo di accoglienza. Quest’anno invece è partita la formazione degli operatori, compresi gli addetti alla nostra agenzia di comunicazione. Non dimentichiamo infatti che occorre saper parlare in modo adeguato e consapevole per rispondere alle esigenze di una clientela indubbiamente più delicata di quella tradizionale, trasmettendo il nostro valore aggiunto rispetto a quello di altre località turistiche. Con il lancio della stagione 2020, il prossimo anno dovremmo andare a regime con l’intero progetto.

– Ci parli dei punti di forza che renderanno Bibione accessibile a tutti?
Parliamo di una spiaggia di 9 chilometri, molto ampia e già in gran parte predisposta. Bibione è dotata di una lunga passeggiata sulla duna a mare, percorribile anche in bicicletta e su sedia a rotelle. Vi sono inoltre aree ludiche inclusive, dove i bambini possono giocare insieme e con uguali opportunità. E poi abbiamo apposite apparecchiature per i bagni in acqua delle persone con disabilità e sedie job da mare. Esiste già un check up complessivo delle piste ciclabili e dei percorsi a piedi, oltre all’analisi dei percorsi accessibili per arrivare alla località con i mezzi pubblici, partendo dagli aeroporti e dalle stazioni. 

– Che tipo di rapporto esiste con Village for All?
Village for All ci accompagna in questo percorso con il suo marchio, che passa attraverso le visite nelle singole strutture e le indicazioni di quanto deve essere corretto. Esiste un punteggio di accessibilità da 1 a 5 per sei categorie di esigenze verso le quali sono stati sviluppati degli indicatori: alimentazione, utilizzo della carrozzina manuale o elettrica, esigenze delle famiglie con bambini fino a 3 anni, over 65, problemi legati a disabilità dell’udito e della vista. Ci sono poi altri indicatori come il marchio dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia) o il servizio Your Disability Manager, promosso insieme a Bed and Care, che permette di noleggiare gli ausili per la propria vacanza, dalla carrozzina ad altri ausili o di trovare una badante. Vanno aggiunti, fra gli altri servizi, gli Special Dog per chi possiede animali e vuole portarli con sè. Nei fatti, Bibione dal prossimo anno potrà già utilizzare il marchio di Village for All in tutti i mezzi di comunicazione, a cominciare da quelli on line. 

– Che cosa offre Bibione che altre realtà turistiche non hanno? 
Offre il massimo della fruibilità su tutto il territorio e non soltanto in questa o quella struttura. Posso dire che è in atto un processo globale per l’acquisizione di una nuova sensibilità. Da qui si parte, anche se la formazione che stiamo facendo è un punto di inizio e non di arrivo. La road map, disegnata da Village for All, parte da una mappatura totale del sistema turistico della località balneare, non solo quindi delle strutture ricettive, ma anche dei ristoranti, degli itinerari turistici (ciclabili, pedonali, enogastronomici, escursioni in barca), degli impianti sportivi, delle risorse del territorio (musei, casoni, parchi tematici, parchi giochi) e naturalmente del sistema dei trasporti.

– Chi ha deciso che la proposta turistica di Bibione doveva andare nella direzione dell’accessibilità per tutti? 
Il nostro è un caso davvero particolare. Non è stata una decisione del Comune, non è insomma piovuta dall’alto, ma è stata una scelta dei privati. Tutti gli imprenditori si sono infatti riuniti nel Consorzio di Promozione Turistica, che io presiedo. La singolarità consiste nel fatto che l’idea di fare un percorso triennale, per raggiungere il massimo grado di accessibilità, riguarda l’intera località. Per questo motivo chi siede al tavolo del Consorzio rappresenta Bibione nella sua interezza. Ed è una grande fortuna perché così si può procedere nelle scelte con coesione e velocità. Abbiamo anche un buon rapporto con l’amministrazione comunale che ci segue nei nostri progetti, consentendoci di avanzare tutti nella stessa direzione.  

– Come si articola la realtà bibionese sul piano imprenditoriale?   
La nostra realtà consta di una quarantina di agenzie di affittanze, 95 alberghi e numerosi esercizi commerciali. Anche questi ultimi fanno parte del Consorzio di Promozione Turistica e si sono già impegnati per rendere, prima di tutto, i loro spazi accessibili alle carrozzine delle persone disabili. Le strutture alberghiere che hanno aderito al progetto sono già una trentina. Adesso il lavoro di adeguamento si è fermato per ovvi motivi di stagionalità, ma c’è estrema compattezza nel voler eseguire tutti gli interventi necessari per potersi fregiare del marchio di Village for All.  

– In prospettiva il make up del litorale che cosa prevede?  
Sicuramente ci sono dei piccoli interventi di tipo strutturale, che in parte saranno eseguiti dal Comune e in parte dalle due aziende che si occupano dei 9 chilometri dell’arenile. A Bibione non esistono piccoli bagni come a Rimini e Riccione, dove c’è un proprietario diverso per ogni tratto di spiaggia. Qui la progettualità ha carattere ventennale. E poi ci sono gli interventi che fanno riferimento agli imprenditori delle singole strutture ricettive, a cominciare dall’accessibilità per le carrozzine per arrivare all’adeguamento della cucina per chi ha difficoltà alimentari. Tutti aspetti che fanno riferimento all’inclusione di un soggetto problematico insieme ai propri familiari ed amici perché un disabile fa quasi sempre parte di un gruppo di vacanzieri, composto da due a quattro persone, e deve poter fare esattamente le stesse cose che fanno gli altri.

– Per quale motivo una persona con disabilità fisica, e non solo, dovrebbe scegliere Bibione?
Perché potrà affrontare la vacanza in modo più sereno che altrove, grazie ad una risposta adeguata alle sue richieste e in grado di garantire una qualità di soggiorno non inferiore a quella delle persone senza disabilità. Bibione è una delle località balneari italiane più frequentate. Nel tempo si è guadagnata il primato di destinazione internazionale competitiva, accogliendo i tradizionali segmenti che vanno dalle famiglie con bambini fino ai senior over 65. Ora Bibione vuole andare oltre per costruire un unico prodotto, capace di raccogliere e mettere in relazione tutti gli elementi dell’offerta della Destinazione Bibione Ospitalità Accessibile.

– Quali sono i vostri riferimenti per chi vi volesse contattare? 
Bibione.com è il nostro sito ufficiale, una vetrina su cui si può direttamente prenotare perché contiene tutte le informazioni non solo sulle nostre iniziative, ma anche sulle manifestazioni promosse durante la stagione estiva. Una struttura che non ho menzionato, ma molto importante alla luce del discorso che stiamo facendo, è quella delle Terme fronte mare, che sono il nostro fiore all’occhiello e che offrono non solo cure, ma anche vacanze benessere. Abbiamo una Spa, numerose piscine e un importante reparto di fisioterapia. Bibione dispone inoltre di un centro di primo soccorso di primo livello, dotato anche di servizio dialisi. L’amministrazione comunale ci sta affiancando anche nel progetto pionieristico “Bibione senza fumo”. Già da quest’anno la spiaggia è stata vietata ai fumatori per cui abbiamo predisposto una quarantina di apposite aree nelle zone dietro il litorale. 

– Ritiene che il mercato delle persone disabili rappresenti un serbatoio importante per l’economia del vostro territorio?
Sicuramente c’è una clientela potenziale a cui noi non sono mai stati comunicati i valori dell’accoglienza. Si tratta di visitatori quasi sempre trascurati dal sistema turistico. Eppure, per le loro caratteristiche, rappresentano per molti versi i turisti ideali: faticano a trovare una destinazione che risponda alle loro necessità, prediligono i periodi di bassa stagione e le vacanze lunghe, hanno una capacità di spesa medio-alta. Per questo saranno predisposti manuali di accoglienza accessibile, pacchetti specifici e strumenti di comunicazione dedicati, fra cui anche mappe tattili sulla spiaggia e sul lungomare. Bibione punta dunque su un segmento in forte crescita, muovendo dal fatto che vanta già una capacità ricettiva di questa clientela superiore alla media italiana e può contare su un numero di camere accessibili più che doppio rispetto alle altre località balneari del Paese. Da qui si punta verso nuovi traguardi. 

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