Infortuni sul lavoro 2022: una dinamica preoccupante di F. D’Amico

3 novembre 2011 – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL nei primi nove mesi del 2022 (536.000 circa) risultano in aumento di ben il 35,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. È un dato che di per sé suscita sicuramente un certo allarme; tuttavia, occorre tenere conto del fatto che nel 2021 e, soprattutto, nel 2020 si era registrato un vero e proprio crollo dei livelli infortunistici a seguito degli effetti della pandemia su produzione e lavoro. Fino al 2019, infatti, il numero annuo di denunce, che si attestava stabilmente, già da molti anni, sulle 645.000 unità era sceso drasticamente a circa 572.000 nel 2020 e a 564.000 nel 2021. Era quindi prevedibile che nel 2022, con il forte rallentamento della pandemia e la conseguente ripresa delle attività lavorative, ci sarebbe stata anche una ripresa degli infortuni rispetto al biennio 2020-2021. Ed è proprio quello che sta succedendo in questi mesi del 2022.
Ma se era da prevedere un aumento degli infortuni rispetto agli anni della pandemia, lascia sconcertati il fatto che nei primi nove mesi 2022 si riscontri un aumento del 14,4% anche se paragoniamo lo stesso periodo del 2019, anno precedente la pandemia. Il che sta certamente a significare che l’andamento attuale degli infortuni sul lavoro è effettivamente in forte crescita, anche rispetto agli standard consolidati degli anni ante pandemia.       
Diversa ma ugualmente preoccupante è la dinamica degli infortuni mortali: nei primi nove mesi del 2022 ne sono stati denunciati 790, vale a dire in calo di 120 unità rispetto ai 910 registrati nei primi nove mesi del 2021 e ancor più rispetto al 2020.
Anche in questo caso era prevedibile che nel 2022 ci sarebbe stato un drastico calo rispetto alle punte registrate negli anni 2020 (1.684) e 2021 (1.361), quando le fila dei decessi si erano ingrossate per il sostanzioso apporto dei morti per infezione da Covid in ambito lavorativo.
Quello che non ci si aspettava – come per le denunce di infortuni – è che il dato dei morti nei primi nove mesi 2022 (790) risultasse in aumento rispetto allo stesso periodo 2019 quando se ne erano registrati 780. Quindi senza dubbi e senza alcuna giustificazione accettabile siamo di fronte ad una recrudescenza di cui il mondo della politica dovrebbe accorgersi e farsi immediatamente carico per attuare misure di contenimento immediate e non facoltative. Ci sono vite umane da salvaguardare e questo non è più il tempo degli indugi.