Lecce, 9 giugno 2022 – “Quanto è accaduto questa mattina a Lecce nel cantiere del residence “Valesium” in costruzione che ha coinvolto due operai per una caduta da un ponteggio – il 67enne E.M. che ha riportato un grave trauma cranico e il 65enne A.B. che ha subito lesioni ad una gamba – è una dinamica di una tragedia che si ripete ormai troppo spesso sconvolgendo le vita di intere famiglie e comunque sempre prevedibili ed evitabili”, dichiara il Presidente ANMIL di Lecce Antonio Corvaglia.
“Ci chiediamo come sia possibile rimanere indifferenti di fronte al dolore di mogli, di figli e nipoti sulle cui vite ricade l’effetto della noncuranza e del mancato rispetto delle regole di sicurezza o accettare di rimanere per sempre invalidi senza una mano, una gamba, un occhio? Inutile ogni retorica: dobbiamo prendere atto che il decreto 81 non ha fatto alcun miracolo e noi non riusciamo a prendere decisioni drastiche e senza tentennamenti. La sicurezza sul lavoro non si può contrattare; i near miss, i mancati infortuni, mancano all’appello dei conteggi come pure tantissime vittime che l’INAIL non monitora perché non li assiste. E allora facciamo quello che è davvero efficace e ne parliamo ogni giorno senza guardare da un’altra parte”, continua con sgomento il Presidente. “Per far sì che vengano rispettate le vite dei cittadini – conclude Corvaglia – dobbiamo assumerci l’impegno comune di dare una svolta alle politiche in materia di prevenzione, soprattutto ora che la ripartenza e le difficoltà che la nostra economia sta vivendo rischiano di mettere a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori. Occorre spendersi sul serio affinché la sicurezza sul lavoro e la salvaguardia della vita umana siano sempre anteposte alle ragioni della produttività e del profitto e trovino il loro posto naturale al centro di ogni politica di sviluppo economico”.
Corvaglia (ANMIL Lecce): “La vita umana non può cedere il passo al profitto”
